VIVERE BENE IL NATALE. iL PRESEPE: STORIA E SIGNIFICATO
“Presepe” è una parola che deriva dal latino “praesaepe” e significa “mangiatoia”. Se ne trova testimonianza nei Vangeli di Luca e Matteo dove si riporta la nascita di Gesù, che avvenne a Betlemme, quando Maria e Giuseppe vi arrivarono per essere censiti come indetto su ordine da Roma.
Il significato
Ma qual è il significato del Presepe e della sua rappresentazione? Rappresentare la nascita di Gesù vuol dire celebrare quel Bambino, Verbo di Dio fatto carne, che viene ad abitare tra noi. Nasce la “la luce vera” che viene nel mondo ad illuminare ogni uomo, la nostra salvezza che viene a farci figli di Dio e a salvarci, per restare per sempre con noi, nelle fattezze di un bambino indifeso e nato nella povertà.
Gesù è il Figlio di Dio fatto uomo tanto atteso dal popolo ebraico e salvezza di tutti i popoli, che nasce in un luogo umile e poco accogliente come potrebbe essere il nostro cuore: Gesù non si tira indietro, nasce affinché lo accogliamo e perché possiamo trovare in lui la pace, quella pace che Dio dà “agli uomini che egli ama”.
E mentre la Stella cometa è alta nel cielo, le lucine illuminano questo paesaggio unico e suggestivo, Maria e Giuseppe custodiscono in quella notte fredda il Divin Bambino. I pastori accorrono a vedere, nella sorpresa e nell’estasi di stupore e meraviglia dopo l’annuncio degli Angeli che intonano il Gloria.
Il significato dei personaggi del Presepe
Il bue e l’asinello: Com’è noto, della presenza di un bue e di un asino nel luogo della natività di Cristo non si fa cenno nei vangeli canonici. Pur tuttavia essi appaiono fin dalle prime rappresentazioni di questo episodio, ovvero fin dal IV secolo (1), per cui se ne deve dedurre che esistesse una tradizione favorevole alla loro presenza. Alcuni storici ritengono che il bue e l'asino nella capanna si riferiscano all'Antico Testamento. Dal versetto del profeta Isaia:"Il bue conosce il suo proprietario e l'asino la mangiatoia del suo padrone; Israele non ha conoscenza, il mio popolo non ha intelligenza" (Isa 1: 2-3). Fuor di metafora, rappresentano "i piccoli" che hanno creduto, hanno saputo riconoscere il loro Salvatore.
Il significato della presenza dei Re Magi, che giungono nel giorno dell’Epifania. Essi ricordano la responsabilità di ogni cristiano di essere evangelizzatore. «I Magi insegnano che si può partire da molto lontano per raggiungere Cristo». Sono uomini ricchi, ma con una sete d’infinito, che partono per un viaggio lungo e pericoloso, fino ad arrivare a Betlemme. «Non si lasciano scandalizzare dalla povertà dell’ambiente», ma si inginocchiano davanti al bambino nel quale riconoscono il Dio che «guida il corso della storia, abbassando i potenti ed esaltando gli umili».I loro doni fanno riferimento alla natura umana, divina, sacerdotale e regale di Gesù: la mirra per il suo essere uomo, l’incenso per la sua divinità e il suo sacerdozio eterno, l’oro per la regalità.
Alcuni riflessioni sul Presepe
Cammino, 557
Quando comincia il mese di dicembre, molte chiese e case cristiane vengono decorate con rappresentazioni della nascita di Gesù. Anche in alcuni negozi continua questa tradizione che è entrata, col passare del tempo, nella cultura di ogni paese. La scena di San Giuseppe, Maria e il Bambino, o la rappresentazione di diverse scene bibliche legate alla nascita di Gesù, aiutano a mettersi nella vita di Gesù, come diceva San Josemaría: "Per imparare da Lui è necessario conoscere la sua vita; è necessario leggere il santo Vangelo e meditare le scene del Nuovo Testamento per addentrarci nel senso divino dell'esistenza terrena di Gesù" (È Gesù che passa, 14).
Nelle catacombe
Già alle origini del cristianesimo si trova qualche traccia della rappresentazione della Madonna col Bambino: è il caso dei dipinti mariani delle catacombe di Priscilla, a Roma: uno di questi mostra la Vergine con l'aureola e col Bambino al petto e un profeta (forse Isaia) al fianco. Per questo, una delle interpretazioni di questa immagine lungo la storia fa riferimento a queste parole del profeta Isaia, nelle quali si può intravvedere un annuncio messianico: "Allora Isaia disse: Ascoltate, casa di Davide! Non vi basta stancare gli uomini, perché ora vogliate stancare anche il mio Dio? Pertanto il Signore stesso vi darà un segno. Ecco: la vergine concepirà e partorirà un figlio, che chiamerà Emmanuele" (Is. 7, 13-14).
Greccio e il primo presepe
Notte di Natale del 1223. Greccio, Italia. San Francesco d'Assisi celebra in una grotta vicina all'eremo di questo villaggio la scena della nascita di Cristo, ma non con figurine e miniature di oggetti quotidiani, né con persone, ma in questo caso San Francesco utilizzò degli animali.Fu celebrata la Messa notturna accompagnata da una rappresentazione simbolica della scena della nascita, con una mangiatoia senza Bambino, con il bue e l'asino, basandosi sulla tradizione cristiana e i Vangeli apocrifi, e sul passo di Isaia, come spiegato sopra: "Il bue conosce il suo proprietario e l'asino la greppia del suo padrone, ma Israele non conosce, il mio popolo non comprende" (Is. 1,3). Questi animali appaiono già nel presepe del IV secolo scoperto nelle catacombe della Basilica di San Sebastiano a Roma nel 1877.
Figure e personaggi
Tutta l'umanità è rappresentata nel presepe: "Il Signore si rivolge a tutti gli uomini perché tutti gli vadano incontro, perché tutti siano santi. Non chiama soltanto i Magi, uomini saggi e potenti; prima aveva inviato ai pastori di Betlemme non già una stella, ma uno dei suoi angeli, ma tutti, poveri o ricchi, sapienti o meno, devono maturare nell'anima la disposizione umile che permette di ascoltare la voce di Dio" (È Gesù che passa, 33).
Le figure indispensabili nel presepe sono San Giuseppe, Maria e Gesù Bambino; e poi l'asino e il bue; l'angelo e i pastori che adorano il bambino ricordano che uno di questi esseri celesti annunciò ai pastori l'arrivo del Messia (Lc, 2 8-15).
La presenza dei re Magi è stata variamente interpretata nella storia, per simbolizzare cose diverse: a volte la Trinità, in altri casi il mondo conosciuto (per questo uno dei Magi era bianco un altro moro e uno con la carnagione scura), o le tre età dell'uomo (gioventù, maturità e vecchiaia). In ogni caso, questi tre personaggi sono basati sul passaggio evangelico riferito da San Matteo (Mt 2, 1-12).
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