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Visualizzazione dei post con l'etichetta Chiesa e cultura contemporanea

DUBBI E PERPLESSITA' SUL SINODO SULL'AMAZZONIA

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Cosa è un sinodo e perchè proprio un sinodo sull'Amazonia? https://opusdei.org/it-it/article/il-sinodo-sullamazzonia-unoccasione-per-camminare-insieme/

PERDONARE O CONDANNARE

Un prete di fronte al terremoto di una domanda: “Chi sono io per giudicare?” Giurisprudenza! Mi venisti incontro in un freddo mattino d’Ottobre. Ed io, convinto che la mia vocazione fosse cercare il Vero ed il Giusto ed applicarli con rigore alla vita, poggiai il mio capo sulle tue rassicuranti mammelle… Ci ho messo circa tre mesi a capire che mi avevi fregato di brutto. Volevo fare il magistrato io, uno di quelli puri e duri, uno di quelli che danno la caccia ai mafiosi, che non si piegano a compromessi, che sanno analizzare tutto con acribia e scoprire anche le più nascoste contraddizioni per costringere alla giustizia i più renitenti. Che sorpresa quando mi sono accorto che il mio Dio, quel Gesù di cui mi ero innamorato, faceva invece… l’avvocato! Già, perché questo vuol dire “Paraclito”, il secondo nome dello Spirito Santo: è l’avvocato difensore, quello che nel giudizio ti sta accanto, che ti sostiene, che ti protegge e ti custodisce e all’occorrenza inter

ANCORA SUL DIACONATO FEMMINILE VISTA LA CONFUSIONE CHE E' NATA.

Pubblichiamo il testo integrale della risposta di papa Francesco alla domanda sulla possibilità di aprire alle donne diacono nel corso del colloquio con le religiose dell’Unione delle Superiore maggiori (Uisg) di giovedì.       (DA FAMIGLIA CRISTIANA DEL 13 MAGGIO 2016) DOMANDA - Le donne consacrate lavorano già tanto con i poveri e con gli emarginati, insegnano la catechesi, accompagnano i malati e i moribondi, distribuiscono la comunione, in molti Paesi guidano le preghiere comuni in assenza di sacerdoti e in quelle circostanze pronunciano l’omelia. Nella Chiesa c’è l’ufficio del diaconato permanente, ma è aperto solo agli uomini, sposati e non. Cosa impedisce alla Chiesa di includere le donne tra i diaconi permanenti, proprio come è successo nella Chiesa primitiva? Perché non costituire una commissione ufficiale che possa studiare la questione? Ci può fare qualche esempio di dove Lei vede la possibilità di un migliore inserimento delle donne e delle donne consacrate nella vita d

DONNE DIACONO

Ieri il Papa Francesco  ha incontrato le partecipanti alla plenaria dell'Unione Internazionali Superiore Generali.  In tale contesto, ha espresso il desiderio di convocare un commissione di studio per esaminare la possibilità che donne consacrate possano ricevere il "diaconato permanente". Oggi i quotidiani, mi riferisco in particolare alla notizia pubblicata dal Corriere della Sera, manipolano la notizia confondendo il "diaconato permanente" con l'ordine minore del diaconato che si riceve sei mesi o un anno prima del presbiterato. Il diaconato nasce nella Chiesa primitiva per iniziativa degli Apostoli per risolvere alcuni problemi organizzativi della prima comunità di Gerusalemme, come é ben raccontato in Atti, VI, 1-6. Tale servizio, questo é il significato della parola greca diakonia, rimane attivo nella Chiesa primitiva e si hanno notizie di "diaconesse". Leggendo gli Atti degli Apostoli e le lettere di san Paolo, si percepisce il ruolo a

Pedofilia

“Ci sono casi di abusi sessuali che vengono alla luce ogni giorno contro un gran numero di membri del clero cattolico. Purtroppo non si può più parlare di casi individuali ma di una crisi morale collettiva che forse la storia culturale dell’umanità non ha mai conosciuto in una dimensione così spaventosa e sconcertante. Numerosi sacerdoti e religiosi sono rei confessi. Non c’è dubbio che le migliaia di casi venuti a conoscenza della giustizia rappresentino solo una piccola frazione dell’ammontare autentico, dal momento che molti molestatori sono stati coperti e nascosti dalla gerarchia”. Un nuovo editoriale del New York Times ? per leggere il seguito clicca qui

Eluana Englaro: alcune riflessioni

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Dinamiche demografiche

Da circa 50 anni, in Occidente, ma poi in tutto il mondo si sono attuate politiche anti-nataliste. Per ragioni economiche, ideologiche, ecc. Il fenomeno è molto complesso perché si sovrappongono movimenti culturali oggettivamente antinatalisti, anche se non è questo il loro primo obbiettivo (femminismo radicale, ecologismo estemistico, ecc.) che prosperanno soprattutto in occidente e politiche "imperialistiche" di tipo economico di alcuni paesi occidentali per controllare lo sviluppo dei paesi cosiddetti "del terzo mondo": gestione delle risorse agricole e natuarli di questi paesi, controllo delle nascite in cambio di aiuti, ecc. Ora tutto questo ha dato i suoi frutti e sembra che si avrà un forte calo della popolazione in tutto il mondo con effetti imprevedibili se dovesse avvenire in tempi brevi. Clicca qui per leggere un articolo con tutti i dati sul decremento della popolazione

Note sulla storia del concetto di "Libertà religiosa"

AMMAN, sabato, 5 luglio 2008 (ZENIT.org).- Pubblichiamo di seguito la versione integrale dell'intervento pronunciato il 23 giugno, ad Amman, dal prof. Nikolaus Lobkowicz, Direttore dell’Istituto per gli studi sull’Europa Orientale di Eichstätt (Baviera), in occasione dell'incontro Comitato scientifico del Centro Internazionale Studi e Ricerche “Oasis” sul tema “La libertà religiosa: un bene per ogni società”. Per leggere tutto l'articolo clicca qui

TOLLERANZA E INTOLLERANZA (III)

(segue) È perciò desiderabile che il mondo laico abbandoni il suo pregiudiziale dogmatismo. La Chiesa, da parte sua, lo ha già fatto, sia dichiarando che la sua gerarchia non ha una risposta pronta per qualsivoglia problema, sia apprezzando e ricevendo quanto di buono le è dato dalle realtà temporali. Ogni contenzioso cadrebbe se il mondo laico riconoscesse che la Chiesa invita continuamente a rispettare comuni e fondamentali valori umani e a prendere in considerazione le motivazioni evangeliche che essa trae dalla sua tradizione di fede e propone come un supplemento di umanità all’antropologia laica. Habermas, che pure viene da una tradizione diversa lo ha capito. Quando la Chiesa offre i suoi argomenti per contribuire alla difesa e alla promozione della dignità umana, trasmette un contributo prezioso per la conoscenza dell’uomo alla stessa cultura laica, specialmente se, con Bobbio e altri, si considera che per la democrazia esiste il pericolo che le vengono a mancare le sue motivazi

TOLLERANZA E INTOLLERANZA (II)

(segue dal 29.V.07) Per capire quanto valga nella pratica il confronto libero su opinioni diverse, cavallo di battaglia di tanti dottori della laicità, è illuminante la chiara prosa di Carlo Flamigni: «Se la scienza opera in favore dell’interesse della società e del suo sviluppo, non si può certo affidare il suo controllo alle religioni che esprimono un’etica ossificata, colma di pregiudizi, incapace di adattarsi al nuovo, ancora indaffarata nell’interpretazione di antichi libri polverizzati dal tempo. È invece necessario affidare il rapporto tra scienza e morale ad un’etica non dogmatica, in grado di adattarsi rapidamente al nuovo e di riconoscere gli elementi di mistificazione e di rischio, e soprattutto di non inchiodare la società sulla croce di un concetto antistorico di natura. In altri termini, a un’etica laica».e ormai «tutte le leggi stupide e le proibizioni assurde che le morali tradizionali hanno cercato di imporre alla società sono state rimosse in modo atraumatico» (C. Fla

TOLLERANZA E INTOLLERANZA (I)

E’ in atto un pregiudiziale atteggiamento di contestazione e di rifiuto dei valori della religiosità, che sta suscitando stupore perfino in intellettuali notoriamente agnostici. In modo particolare, è sistematicamente destituita di valore e dichiarata immeritevole di attenzione ogni soluzione ai grandi problemi dell’uomo e della società proposta dal Magistero della Chiesa. Il presente articolo analizza questo fenomeno, particolarmente evidente nei dibattiti pubblici di natura etica. Bernard-Henri Lévy è voce autorevole della cosiddetta nouvelle philosophie e direttore della rivista La règle du jeu. Difensore dei diritti umani e dei valori classici della civiltà europea, dissacratore della figura dell’intellettuale oracolare, sia Sartre o sia Aron, incarna bene il concetto di intellettuale contemporaneo che vuole muoversi tra la razionalità dell’analisi dei fatti e la sensibilità per i loro risvolti umani. In Italia sono note alcune sue posizioni controcorrente; ad esempio, quella contr