Quando Charles Darwin a metà del secolo scorso sviluppò l'idea dell'evoluzione di tutto il vivente e con essa mise radicalmente in discussione la tradizionale rappresentazione della costanza delle specie create da Dio, scatenò una rivoluzione dell'immagine del mondo non inferiore a quella che per noi si lega al nome di Copernico. Nonostante la svolta copernicana, che detronizzò la Terra e allargò le dimensioni dell'universo sempre più verso l'infinito, rimase valido nel complesso il quadro consolidato della vecchia immagine del mondo, che si manteneva inalterato a partire dalla limitazione temporale ai seimila anni calcolati in base alla cronologia biblica. Un paio di accenni possono illustrarci la naturalezza oggi a malapena ancora immaginabile con cui allora ci si atteneva all'angusto quadro temporale dell'immagine biblica del mondo. Quando Jacob Grimm pubblicò la sua "Storia della lingua tedesca" nel 1848, che l'età dell'umani...