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VIENI SANTO SPIRITO

SOLENNITA’ DI PENTECOSTE. ANNO B Vangelo secondo Giovanni 15,26-27.16,12-15. In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Quando verrà il Consolatore che io vi manderò dal Padre, lo Spirito di verità che procede dal Padre, egli mi renderà testimonianza; e anche voi mi renderete testimonianza, perché siete stati con me fin dal principio.... Pentecoste significa “50 giorni”, tempo simbolico per indicare “un tempo compiuto”. La missione del Figlio è conclusa, la redenzione è avvenuta, ma la sua attuazione è da compiere attraverso la “missione” dello Spirito, frutto dell’Amore del Padre e del Figlio. Non c’è un “tempo” dello Spirito o un “tempo del Figlio”, ma è sempre la Trinità che agisce. Ma ogni Persona ha una sua missione, ora attraverso il Paraclito, la redenzione compiuta da Gesù si “realizza”, in ciascuno di noi. Il “Paraclito”, colui che “ci sta vicino” che ci difende, l’Avvocato, il nostro “Difensore”, contro l’Accusatore, colui che ci fa l...

Digiuno e preghiera per la pace

23 febbraio: Il Papa indice una "Giornata di preghiera e digiuno per la pace" Papa Francesco ha proposto ai fedeli una Giornata di particolare preghiera e digiuno per supplicare Dio perché doni la pace, in particolare alle popolazioni della Repubblica Democratica del Congo e del Sud Sudan. continua a leggere

VENERDì DOPO LE CENERI

Il Vangelo di oggi sottolinea in particolare la pratica del digiuno. A riguardo sono bellissime e molto utili le parole del Papa nel suo messaggio I l digiuno , infine, toglie forza alla nostra violenza, ci disarma, e costituisce un’importante occasione di crescita. Da una parte, ci permette di sperimentare ciò che provano quanti mancano anche dello stretto necessario e conoscono i morsi quotidiani dalla fame; dall’altra, esprime la condizione del nostro spirito, affamato di bontà e assetato della vita di Dio. Il digiuno ci sveglia, ci fa più attenti a Dio e al prossimo, ridesta la volontà di obbedire a Dio che, solo, sazia la nostra fame.

MERCOLEDì DELLE CENERI 2018. COMMENTO AL VANGELO.

Matteo 6,1-6.16-18. In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Guardatevi dal praticare le vostre buone opere davanti agli uomini per essere da loro ammirati, altrimenti non avrete ricompensa presso il Padre vostro che è nei cieli.....» Questo nascondimento che Gesù ci chiede, presentandoci le opere necessarie per la nostra salvezza: l’elemosina, il digiuno e la preghiera, è forse un invito a chiuderci in una vita spirituale “intimista”? Chiuderci in una stanza, camuffare la nostra mortificazione, non far vedere a nessuno la nostra generosità, non è un modo di appartarci dagli altri, sembrare un po’ “snob”, superiori e in fondo ipocriti? Gesù dice che dobbiamo fare le cose per essere visti .... da un solo spettatore, o meglio farle come se avessimo un solo spettatore, il Padre, che “ci vede nel segreto”. Che ci vede comunque. E questo è l'essenziale e ci deve bastare. Se agiamo così non c’è pericolo che le nostre intenzioni, nel praticare “le opere buone”,...

AMORE AL PAPA

Molto sbandierano i cosiddetti "valori non negoziabili", utilizzati come mazze da dare in testa agli "avversari", non come principi morali da vivere, da far apprezzare e da far conoscere. Un valore "non negoziabile", per un cattolico, é " l'unità con il Papa", che esprime concretamente l'amore al Papa e alla Chiesa. Se non sono unito al Papa, non sono unito alla Chiesa. «Che gioia poter dire con tutte le forze della mia anima: amo mia Madre, la santa Chiesa!» (Cammino, n. 518). «Grazie, mio Dio, per l'amore al Papa che hai messo nel mio cuore» (Cammino, n. 573). Queste due brevi affermazioni ci svelano i sentimenti di Josemaría Escrivá de Balaguer, ancora giovane sacerdote, nei confronti della Chiesa e del Papa. Però, già dopo i primi anni del suo ministero sacerdotale, in Cammino raccoglie il profondo amore alla Sposa di Cristo e al suo Vicario sulla terra, che si traduce in una sincera e spontanea espansione di gioia e ring...

quaresima 2018 messaggio del papa 1

Come testo di riferimento il Papa ha scelto per quest’anno un versetto del Vangelo di san Luca: «Per il dilagare dell’iniquità l’amore di molti si raffredderà» (24,12). E' tratto dal capitolo 24 di san Matteo, che contiene profezie che riguardano gli ultimi tempi ed il compimento della storia. La fine di Gerusalemme, come altri avvenimenti  lungo i secoli,  indicano che si va verso “una fine”, un compimento. In questo flusso di eventi, ci viene ricordato che ognuno di noi “ha un ruolo”.  C’è una storia della salvezza, che va compiendosi e ciascuno di noi è “attore”. Il dilagare del male nel versetto citato è accettato, come inevitabile, non sembra così importante.  Ma l’effetto che provoca, l’amore che si raffredda, questo sembra più importante. Fondamentale. Gesù ci mette sull’avviso. Il vero pericolo, che permetterà all’iniquità di crescere è il cuore freddo. Il Papa proponendoci questo versetto ci suggerisce di impostare la Quaresima su questa im...