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ANDARE O NON ANDARE A MESSA IL 18 MAGGIO?

Dopo la ratifica del protocollo tra Governo e CEI, che stabilisce che da lunedì 18 maggio si potrà riprendere ad assistere alla Santa Messa e a ricevere gli altri sacramenti, battesimo, matrimonio e confessione, una persona mi ha posto la seguente domanda:  “Mi sembra di capire che la confessione ancora non potremo farla...io penso che per il momento dato che non siamo ancora usciti da questa pandemia è meglio continuare a seguire la messa da casa e fare la comunione spirituale”  Il protocollo d’intesa è stato studiato con l’approvazione del Comitato Scientifico. Se si seguono le istruzioni ben dettagliate, non ci dovrebbero essere pericoli. E’ importante però fare ciò che uno si sente di fare. Non ci si deve sentire obbligati.  Ma questa situazione nuova, di “impedimento” ad esercitare liberamente le pratiche religiose, che si tratti dei divieti delle Autorità, o della giusta apprensione per il pericolo del contagio, può aiutarci a maturare nella nostra fede.  Che non è semp

DUBBIO.

Un amico mi ha detto che non aveva capito questa frase dell'omelia del Papa di oggi: È più importante osservare la legge come è scritta o come io la interpreto, che è la libertà di andare avanti seguendo Gesù? Gli ho risposto: Letta da sola può fa sorgere qualche dubbio sul suo significato.  Nel contesto però, cioé legandola all'esempio fatto poco prima della signora che leggeva la norma liturgica in modo rigido, complicandosi la vita senza motivo se ne chiarisce il senso.  Papa Francesco ci esorta, in certi casi, quando per esempio le norme non ci sono chiare e ci complicano, ad interpretarle con libertà, andando all'essenziale che é seguire Gesú.  Alle volte occorre saper scegliere secondo coscienza, cercando di capire cosa vuole da me in quella situazione il Signore.  In definitiva é un invito ad essere più semplici nella vita spirituale, senza complicarci con troppi scrupoli. Penso io! Sperando di aver bene interpretato il pensiero del Pa

IN CHE COSA CREDO? CHE COSA È REALE? SU CHE COSA BASO LE MIE SCELTE?

Siamo dentro un  Matrix  informativo e performativo, in cui le notizie non puntano alla  verità  ma alla  viralità : si diffonde un’ infodemia  (epidemia di informazioni) che non rende più consapevoli e razionali di fronte alla realtà, ma anzi orienta i comportamenti a partire da percezioni falsate . https://www.corriere.it/alessandro-d-avenia-ultimo-banco/20_maggio_04/34-infodemia-f687884a-8d4e-11ea-876b-8ec8c59e51b8.shtml?refresh_ce

PAPA E VESCOVI IN DISACCORDO?

Chiese chiuse, chiese aperte. Il dibattito continua. Dopo la netta presa di posizione della CEI, che dopo lunghe trattative con il governo, sperava che nel nuovo decreto, ci sarebbe stata una apertura sulla possibilità di riprendere le celebrazioni domenicali, nel rispetto delle norme di prudenza, si è di nuovo riaccesa la polemica. Volano paroloni e sembra di essere tornati al tempo dei guelfi e dei ghibellini. Gli animi si sono scaldati e si è creata un po’ di divisione, anche tra i cattolici. Può essere utile un breve “status questionis”. Di cosa stiamo parlando e quale è il problema? La Conferenza Episcopale, in piena sintonia con Papa Francesco, fin dall’inizio della “quarantena”, aveva abbracciato la linea dura del governo italiano, che tra molte altre restrizioni, di tutti i tipi ed in ogni campo, sport, lavoro, turismo, attività economiche, aveva vietato, per motivi di sicurezza sanitaria, le Messe e i funerali e ogni altro tipo di funzione religiosa, che comportasse “

GESÚ CAMMINA CON NOI - EMMAUS

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gesù che passa per consolarci la preghiera. A chi ha cura d’anime, come si suol dire, può capitare di tutto. Cose buone, cose edificanti, ma anche cose inaspettate e non tanto semplici. Una esperienza dolorosa è quando una coppia, magari persone amiche, ben conosciute, “ha un crollo”. Una infedeltà. Nel matrimonio, come in tutte le cose, il pericolo è “il logoramento”, l’usura. Il tarlo nascosto, che mina dal didentro. Possono però anche capitare delle “piccole Caporetto”, un tracollo inaspettato. Un fulmine a ciel sereno. Come l’infedeltà consumata, di uno dei coniugi. Ma, contrariamente a quello che ci si aspetterebbe, sono crisi rimediabili, se c’era sostanza nel rapporto. Ciò che è più difficile rimediare e quando la crisi comincia da cose, piccole, incomprensioni che si sommano ad incomprensioni. Rivendicazioni, …. Un veleno che si insinua senza che nessuno se ne renda conto. La storia dei nostri due discepoli è simile al primo caso. Crollano su un punto important

PERSONAGGI DEI VANGELI I DISCEPOLI DI EMMAUS I

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1. Caso mai. pedagogia divina. Nel film “Caso Mai”, la prima scena si svolge in una Chiesa, un matrimonio, il celebrante inizia la sua predica rivolto agli sposi. In dissolvenza, parte il film. Quella coppia ora é sposata e si susseguono fatti ordinari. Le cose belle del matrimonio, un figlio, molti amici, molto innamorati, poi le prime difficoltà, i soldi che non bastano mai, il lavoro dell’uno, e quello dell’altro. Tensioni, crisi, alti e bassi. Fino al momento in tutto sembra compromesso e quel matrimonio finito. A quel punto si ritorna in Chiesa. Siamo alla fine della predica, il sacerdote ha voluto presentare le difficoltà, “caso mai”, perché gli sposi fossero preparati. Consapevoli non solo degli aspetti positivi, ma, aver chiaro con realismo e senza ingenuità, che ci sarebbero state difficoltà e come, cose apparentemente scontate, potessero diventare “pietra di inciampo”. Quando leggo il racconto di Luca sui due discepoli di Emmaus, mi viene in mente questo film. Luca

PUNIZIONE DI DIO?

di chi è la colpa della pandemia? Mi è stata posta una questione che trascrivo, con la mia risposta, perché penso che sia una domanda che ci siamo fatti o ci è stata posta almeno una volta. … vengo alla tua domanda, di ieri. Che riassumo così: Che senso ha, da un punto di vista cristiano questa epidemia? E’ una punizione divina? C’è quindi un’azione positiva di Dio, che davanti ai peccati degli uomini, manda “i virus”, provocando vittime e paura, con il fine di portarci ad un ravvedimento e ad un comportamento migliore? Oppure, non c’è un’azione diretta di Dio, non c’è una volontà punitiva di Dio, ma siamo noi, con i nostri cattivi comportamenti, che causiamo guerre, disastri ambientali, e abusando della Natura, provochiamo malattie, come in questo caso? Per rafforzare questa idea, che a te sembra la più giusta, citi la parabola, cosiddetta, del “figliol prodigo”. E’ lui, il figlio ribelle, che sceglie di abbandonare il Padre, e, a causa di questa disobbedienza