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COSA È UNA PRELATURA PERSONALE?

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 Il 28 novembre 1982 san Giovanni Paolo II erigeva l'Opus Dei a Prelatura Personale. Nel diritto della Chiesa Cattolica, la figura giuridica denominata prelatura personale è stata prevista dal Concilio Vaticano II. Il decreto conciliare  Presbyterorum ordinis ,   (7-XII-1965)  n. 10, stabiliva che per « l'attuazione di peculiari iniziative pastorali in favore di diversi gruppi sociali in certe regioni o nazioni o addirittura in tutto il mondo» , si potessero costituire in futuro, fra altre istituzioni, « peculiari diocesi e prelature personali» . Spiegazione di cosa è una prelatura in nove parole: 1) Prelatura: circoscrizione ecclesiastica, vale a dire comunità di fedeli o parte del Popolo di Dio governata e guidata da un prelato con l’aiuto del suo presbiterio.   2) Personale: la giurisdizione e la missione della prelatura si delimitano con un criterio personale – non territoriale –: il tipo di fedeli destinatari della specifica cura pastorale per la quale è stata eretta la pr

PAPA FRANCESCO E IL DIAVOLO

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  PENSIERI DI PAPA FRANCESCO SUL DEMONIO E LA SUA AZIONE.  -Satana è portatore di amarezza.  “Non cediamo mai al pessimismo, a quell’amarezza che il diavolo ci offre ogni giorno; non cediamo al pessimismo e allo scoraggiamento: abbiamo la ferma certezza che lo Spirito Santo dona alla Chiesa, con il suo soffio possente, il coraggio di perseverare e anche di cercare nuovi metodi di evangelizzazione, per portare il Vangelo fino agli estremi confini della terra (cfr. At 1,8)” (Udienza ai cardinali, 15 marzo 2013).   -Satana è un ladro di speranza.  “ Con Gesù non siamo mai soli, anche nei momenti difficili, anche quando il cammino della vita si scontra con problemi e ostacoli che sembrano insormontabili, e ce ne sono tanti! E in questo momento viene il nemico, viene il diavolo, mascherato da angelo tante volte, e insidiosamente ci dice la sua parola. Non ascoltatelo! Seguiamo Gesù!” (Omelia della Domenica delle Palme, 24 marzo 2013).  -Satana è il seminatore di chiacchiere e di zizzania. 

SAN JOSEMARÍA: PENSIERI PER TUTTA LA SETTIMANA

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  22/novembre “Te lo dico in nome di Dio: non disperare”  Sono santi coloro che lottano fino alla fine della loro vita: coloro che sanno sempre rialzarsi dopo ogni inciampo, dopo ogni caduta, per proseguire coraggiosamente il cammino con umiltà, con amore, con speranza. (Forgia, 186)   Non dobbiamo stupircene. Trasciniamo in noi stessi — conseguenza della natura caduta — un principio di opposizione, di resistenza alla grazia: sono le ferite del peccato originale, esacerbate dai nostri peccati personali. Pertanto, dobbiamo intraprendere quelle ascensioni, quei compiti divini e umani di ogni giorno — che sempre sfociano nell'Amore di Dio —, con umiltà, con cuore contrito, fiduciosi nell'assistenza divina, e tuttavia dedicando ad essi le nostre migliori energie, come se tutto dipendesse da noi.(...) Ti ripeto, fatti coraggio, perché Cristo, che ci ha perdonato sulla Croce, continua a offrire il suo perdono nel sacramento della Penitenza, e sempre, per giungere alla vittoria abbiam

SOLENNITÁ DI CRISTO RE

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 LA SOLENNITÁ DI CRISTO RE CONCLUDE  L'ANNO LITURGICO E CI INCORAGGIA A FARGLI POSTO NEL NOSTRO CUORE. É qui, nel nostro cuore che Gesù vuole regnare e costruire il suo Regno di Pace: il regno di Dio è dentro di voi. Per comprendere e meditare a fondo questa realtà, l'attesa del ritorno di Cristo, Re dell'Universo,  allego il messaggio che il prelato dell'Opera ha scritto per questa occasione: Per leggere il messaggio Allego anche una meditazione di commento al Vangelo che si legge nella Messa della Solennità di Cristo Re! per leggere lil commento al Vangelo

ABBIAMO BISOGNO DI ALIMENTARE LA NOSTRA SPERANZA CON LA PREGHIERA.

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testi tratti dagli scritti di san Josemaría per questa settimana 15/novembre “La virtù della castità”     Contro la vita limpida, contro la santa purezza, si erge una grande difficoltà, a cui tutti siamo esposti: il pericolo dell'imborghesimento, nella vita spirituale o nella vita professionale: il pericolo — anche per coloro che sono chiamati da Dio al matrimonio — di sentirsi scapoloni, egoisti, persone senza amore. — Lotta alla radice contro questo rischio, senza concessioni di alcun genere. (Forgia, 89)   Mi aiuta il ricorso all'Umanità santissima del Signore, all'ineffabile meraviglia di Dio che si umilia fino a farsi uomo, e che non considera una menomazione l'aver preso un corpo come il nostro, con tutti i suoi limiti e le sue debolezze, eccetto il peccato, e tutto ciò perché ci ama fino alla follia. Il suo annichilimento non lo abbassa; invece eleva noi e ci deifica nel corpo e nell'anima. Rispondere di sì all'Amore, con affetto schietto, ardente e or

PENSIERI TRATTI DAGLI SCRITTI DI SAN JOSEMARÍA CHE POSSONO ALIMENTARE LA NOSTRA ORAZIONE IN QUESTA SETTIMANA

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  8/novembre «Farci guidare dal “Buon Pastore” »   «Io sono il buon Pastore; conosco le mie pecore», cioè le amo, «e le mie pecore conoscono me» (Gv 10, 14). Come a dire apertamente: corrispondono all'amore di chi le ama. La conoscenza precede sempre l'amore della verità. Domandatevi, fratelli carissimi, se siete pecore del Signore, se lo conoscete, se conoscete il lume della verità. Parlo non solo della conoscenza della fede, ma anche di quella dell'amore; non del solo credere, ma anche dell'operare. L'evangelista Giovanni, infatti, spiega: «Chi dice: Conosco Dio, e non osserva i suoi comandamenti, è bugiardo» (1 Gv 2, 4). (...) Le sue pecore troveranno i pascoli, perché chiunque lo segue con cuore semplice viene nutrito con un alimento eternamente fresco. Quali sono i pascoli di queste pecore, se non gli intimi gaudi del paradiso, ch'è eterna primavera? Infatti pascolo degli eletti è la presenza del volto di Dio, e mentre lo si contempla senza paura di perderl

L'eterno riposo e l'eterno lavoro d'amore. Mese di novembre. Commemorazione dei fedeli defunti.

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Questo novembre è un po' diverso da tutti gli altri che abbiamo vissuto. Dopo l'esperienza dura della scorsa primavera, ci ritroviamo ancora pressati da paure ed incertezza. Questo dovrebbe colorare ancora di più la nostra vita dei mesti colori dell'autunno. CI viene incontro la preghiera della Chiesa, la liturgia è la preghiera di tutta la Chiesa che esprime in parole, colori, canti la nostra fede. I colori dell'autunno nella liturgia sono i colori della speranza, di una speranza che può essere anche intrisa di nostalgia e mesta tristezza, ma sempre speranza in una promessa e in una persona. Il mese di novembre è il mese della memoria. Ci ricordiamo che siamo chiamati alla gloria vicino a Dio, la festa di tutti i Santi, ci ricordiamo di tutti i defunti iniziando da quelli più vicini e più cari, da cui siamo separati, ma non per questo dimenticati, ma la cui memoria, ridestando il dolore, ravviva l'amore. E in fine è memoria del ritorno di Cristo Re, la seconda venu