PRENDEREMO DIMORA PRESSO DI LUI

Giovanni 14,21-26
Chi accoglie i miei comandamenti e li osserva, questi mi ama. Chi mi ama sarà amato dal Padre mio e anch'io lo amerò e mi manifesterò a lui». Gli disse Giuda, non l'Iscariota: «Signore, come è accaduto che devi manifestarti a noi e non al mondo?». Gli rispose Gesù: «Se uno mi ama, osserverà la mia parola e il Padre mio lo amerà e noi verremo a lui e prenderemo dimora presso di lui. Chi non mi ama non osserva le mie parole; la parola che voi ascoltate non è mia, ma del Padre che mi ha mandato. Queste cose vi ho detto quando ero ancora tra voi. Ma il Consolatore, lo Spirito Santo che il Padre manderà nel mio nome, egli v'insegnerà ogni cosa e vi ricorderà tutto ciò che io vi ho detto.

Il Messia avrebbe dovuto manifestarsi al mondo. A tutti e come un Re potente. Un nuovo Davide grande guerriero. Oppure come Mosè, profeta e condottiero. Che liberò il Popolo dall'Egitto ed umiliò il Faraone.
Filippo coglie il paradosso. Riconosce che Gesù è il Messia, ma non come se lo aspettava. Non si é manifestato a tutti come tale. Non ha utilizzato i suoi poteri per condurre le folle che lo seguivano contro i Romani. Non ha preteso un trono.
 La meraviglia di Filippo  sta nel constatare che invece si manifesta a loro, a pochi. A persone insignificanti. Filippo è grato di questa predilezione, ma non sa darsene una ragione. E' il Messia, ma non rivendica alcuna gloria umana.
Gesù scompagina le attese di una venuta “trionfante”. 
Si manifesta a pochi che saranno i suoi “apostoli”, ma soprattutto si manifesta a “coloro che lo amano”. “Se uno mi ama osserverà la mia parola”.
Non si impone. Vuole che lo scegliamo. E’ lui che prende l’iniziativa, ma aspetta una risposta: “osservare i miei comandamenti”.
Prendere dimora: Dio che abita con il suo popolo e lo guida. Lo Spirito Santo “che insegnerà e ricorderà”.
Questa condizione “osservare i comandamenti”, non significa, un adempimento minuzioso, ma una custodia dinamica.
E' "un custodire per far crescere", nella fecondità che suppone un processo di maturazione ...
Il comandamento non è una regola da eseguire, ma una luce che si accoglie e che illumina e “rimaniamo in Cristo”.

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