DOMANDE SU I VANGELI (III PARTE)
14) Perché far dipendere la salvezza dalla risurrezione di Gesù? Non è una costrizione?
Nessuna costrizione, se non quella imposta dalla coerenza. "Se Cristo non è risorto, vana è la nostra predicazione e vana pure è la vostra fede" (1 Cor 15,14). Un uomo morto in un passato sempre più lontano non può salvare chi è vivo oggi. Se Gesù non è risorto, il peccato è vincitore e i cristiani sono degli illusi (cf. 1 Cor 15,17-19).
15) E se la risurrezione di Gesù se la fossero inventata i cristiani?
Se l'hanno fatto, l'hanno fatto fin dal principio, prima che i Vangeli fossero scritti, e l'hanno fatto apertamente, pubblicamente. Ciascuno è libero di accettare o rifiutare la loro testimonianza. Ma è su questa che si misura la fede, e a questa sono conformi i quattro Vangeli canonici.
16) Non si potrebbe studiare Gesù come si studia un filosofo dell'antichità?
Si può certamente guardare a Gesù senza fede, e studiarlo senza fede, come si studia il pensiero e la vita di un uomo morto. Lo studioso leggerebbe allora i Vangeli per cercare di ricostruire un'immagine di Gesù. Ben presto vi leggerebbe: "Perché cercate fra i morti colui che è vivo?" (Lc 24,5). Dovrebbe allora riconoscere di essere estraneo alla prospettiva dei Vangeli, che è una prospettiva credente.
17) Anche Socrate è morto, ma gli uomini lo ammirano per la sua saggezza, senza bisogno di credere in lui.
Se Gesù non è risorto, le sue pretese non ne farebbero un saggio filosofo, ma un megalomane. I sacerdoti di Gerusalemme lo hanno capito, e l'hanno condannato come blasfemo, per la pretesa di essere il figlio di Dio (cf. Mc 14,61-62; Mt 26,63-64; Lc 22,70).
18) Anche Socrate è stato condannato a morte per il suo insegnamento.
Ma Socrate vedeva nel corpo la prigione dell'anima, e salutava la morte come liberazione. La risurrezione non gli interessava. A nessuno dei discepoli di Socrate è saltato in mente di dire che era risorto e apparso loro.
19) E i vangeli apocrifi?
I vangeli apocrifi sono scritti molto diversi fra loro. In comune hanno la caratteristica di essere "apocrifi", parola greca che significa "nascosti". Il loro contenuto non è mai stato riconosciuto conforme alla fede pubblicamente professata dal popolo di Dio.
20) Che differenze ci sono fra i vangeli apocrifi?
Alcuni sono meri racconti fittizi, che cercano di riempire gli spazi lasciati vuoti dal racconto dei Vangeli canonici, moltiplicando gli eventi straordinari. Alcuni sono irriverenti, altri sono devoti. Poco importa l'intenzione: si tratta comunque di letteratura d'invenzione, facilmente riconoscibile come tale.
21) Ci sono vangeli apocrifi meno fantasiosi?
Sì, ci sono quelli che propongono un'immagine di Gesù che contraddice quella predicata dagli apostoli e contenuta nei Vangeli secondo Matteo, Marco, Luca e Giovanni. La maggior parte di questi scritti sono tardivi (dal III secolo in poi), alcuni sono più antichi. Così, per esempio, il cosiddetto Vangelo di Tommaso, che sembra il più antico vangelo apocrifo, giacché ne è stato trovato un manoscritto del II secolo.
22) Se è così antico, perché la Chiesa non l'ha accettato?
Non basta l'antichità perché un testo sia accettato dalla Chiesa. Occorre che sia conforme con l'annuncio pasquale e con la fede pubblicamente professata dagli apostoli. Il Vangelo di Tommaso pretende di consegnare una dottrina nascosta di Gesù, rivelata solo ad alcuni, e diversa da quella insegnata apertamente da Gesù e dagli apostoli. Si tratta di uno scritto gnostico, che in fondo non è neppure veramente un vangelo.
23) Perché il Vangelo di Tommaso non è veramente un vangelo?
Perché il vangelo è l'annuncio di un evento: Gesù ha insegnato che Dio è Padre misericordioso, ma poi ha avuto il coraggio di confermare il suo insegnamento dando la vita: inchiodato sulla croce, ha affidato al Padre l'ultimo respiro (Lc 23,46). Il terzo giorno è risorto ed è apparso agli apostoli. Il Vangelo di Tommaso non racconta nessun evento: contiene soltanto discorsi. Morte e risurrezione di Gesù non sono raccontate. Non dovrebbe sorprendere che i cristiani che si riconoscevano nell'insegnamento pubblico degli apostoli non potessero accettare questa dottrina gnostica.
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