VITA DI GESÚ. COSA ERA IL SINEDRIO DI CUI SI PARLA NEL VANGELO?


 

Cosa era il Sinedrio che ebbe parte importante nella condanna di Gesú?


Il Sinedrio era la Corte Suprema della legge giudea, con la missione di amministrare la giustizia interpretando e applicando la Torah, tanto orale come scritta. Allo stesso tempo vantava la rappresentazione del popolo giudeo di fronte all'autorità romana.

D’accordo con un'antica tradizione aveva settantuno membri, ereditari, come si supponeva, dei compiti disimpegnati dai settanta anziani che aiutavano Mosè nell'amministrazione della giustizia, oltre allo stesso Mosè. Si sviluppò, integrando rappresentanti della nobiltà sacerdotale e delle famiglie più notabili, forse durante il periodo persiano, cioè a partire dal secolo V - IV a.C. Si menziona per la prima volta, sebbene col nome di gerousia (consiglio di anziani) al tempo del re Antioco III di Siria (223-187 a.C.). Con il nome di synedrion è testimoniato dal regno di Hircano II (63-40 a.C.). In questi momenti lo presiedeva il monarca asmoneo, che era anche sommo sacerdote.

Erode il Grande all’inizio del suo regno comandò di giustiziare a gran parte dei suoi membri - quarantacinque, secondo Flavio Giuseppe (Antiquitates iudaicae 15,6) -, perché il consiglio si era azzardato a ricordargli i limiti entro i quali doveva muoversi il suo potere. Li rimpiazzò con personaggi sottomessi al suo potere. Durante il suo regno, e poi ai tempi di Archelao, il Sinedrio ebbe appena importanza.

All’epoca dei governatori romani, anche in quella di Ponzio Pilato, il Sinedrio esercitò di nuovo le sue funzioni giudiziali nei processi civili e penali, nell’ambito del territorio della Giudea. In questi momenti le sue relazioni con l’amministrazione romana erano fluide, e il relativo ambito di autonomia che gli si lasciò è in consonanza con la politica romana nei territori conquistati. Non ostante ciò, la cosa più probabile è che la "potestas gladii", cioè a dire, la capacità di dettare una sentenza di morte, fosse riservata al governatore romano (praefectus) che, come era comune in quell'epoca, avrà ricevuto dall’imperatore ampi poteri giudiziari ed esecutivi. Per tanto, il Sinedrio sebbene poteva occuparsi delle cause che le erano proprie non poteva condannare a morte nessuno.

La riunione dei suoi membri durante la notte per interrogare Gesù non fu se non un'indagine preliminare per mettere a punto le accuse, per la mattina seguente, nel processo di fronte al prefetto romano.

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