VITA DI GESÚ: CHI ERA CAIFA CHE COMPARE NEI VANGELI E CHE RUOLO EBBE?

 


     Chi fu Caifa e che ruolo ebbe nella morte di Gesù?


Caifa (Joseph Caiaphas) fu un sommo sacerdote contemporaneo di Gesù. E’ citato varie volte nel Nuovo Testamento (Mt 26,3 ; 26,57 ; Lc 3,2 ; 11,49 ; 18,13-14 ; Gv 18,24-28 ; Atti 4,6). Lo storico giudeo Flavio Giuseppe dice che Caifa ascese al sommo sacerdozio attorno all’anno 18, nominato da Valerio Grato, e che fu deposto da Vitellio attorno all’anno 36 (Antiquitates iudaicae, 18.2.2 e 18.4.3). 

Era sposato con una figlia di Anna. Anche secondo Flavio Giuseppe, Anna era stato il sommo sacerdote fra gli anni 6 e 15 (Antiquitaes iudaicae, 18.2.1 e 18.2.2 ). D’accordo con questa datazione, e conforme a quello che segnalano anche i vangeli, Caifa era il sommo sacerdote quando Gesù fu condannato a morte in croce.

La sua lunga permanenza nel sommo sacerdozio è un indizio più che significativo del fatto che manteneva relazioni molto cordiali con l’amministrazione romana, anche durante la il mandato di Pilato. Negli scritti di Flavio Giuseppe sono menzionati in varie occasioni le offese di Pilato alla identità religiosa e nazionale dei giudei e le voci di personaggi concreti che si sollevarono protestando contro di lui. 

La assenza del nome di Caifa - che era il sommo sacerdote precisamente in questo momento - fra quelli che si lagnavano degli abusi di Pilato, sottolinea le buone relazioni che c’era tra i due. Questo stesso atteggiamento di vicinanza e collaborazione con la autorità romana è quella che si riflette anche in quello che raccontano i vangeli attorno al processo a Gesù e alla sua condanna a morte sulla croce. Tutti i racconti evangelici coincidono nel fatto che a seguito dell’interrogatorio di Gesù, i principi del sacerdoti si accordarono di consegnarlo a Pilato (Mt 27.1-2 ; Mc 15,1 ; Lc 23,1 e Gv 18,28).

Per conoscere come intesero i primi cristiani la morte di Gesù, è significativo quello che racconta San Giovanni nel suo vangelo circa le deliberazioni previe alla sua condanna : “Uno di loro, Caifa, che in quell’anno era sommo sacerdote, gli disse : - Voi non capite niente, ne vi rendete conto che conviene che un solo uomo muoia per il popolo e non che perisca tutta la nazione. Ma questo no lo disse da se stesso (segnala l’evangelista), ma che, essendo sommo sacerdote quell’anno, profetizzò che Gesù doveva morire per la nazione; e non solo per la nazione, ma per riunire i figli di Dio che erano dispersi” (Gv 11,49-52).

Nel 1990 furono scoperti nella necropoli di Talpiot in Gerusalemme dodici ossari, uno dei quali porta la iscrizione “Joseph bar Kaiapha”, con lo stesso nome che Flavio Giuseppe attribuisce a Caifa. Si tratta di alcuni ossari del secolo I, e i resti contenuti in quei contenitori ben potrebbero essere dello stesso personaggio menzionato nei Vangeli.





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