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Visualizzazione dei post con l'etichetta Commenti al Vangelo

VANGELO DEL SABATO DELLA V SETTIMANA DI PASQUA: IL MONDO VI ODIERÁ!

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  Commento dal Vangelo Giovanni 15,18-21. In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Se il mondo vi odia, sappiate che prima di voi ha odiato me. Se foste del mondo, il mondo amerebbe ciò che è suo; poiché invece non siete del mondo, ma io vi ho scelti dal mondo, per questo il mondo vi odia. Ricordatevi della parola che vi ho detto: Un servo non è più grande del suo padrone. Se hanno perseguitato me, perseguiteranno anche voi; se hanno osservato la mia parola, osserveranno anche la vostra. Ma tutto questo vi faranno a causa del mio nome, perché non conoscono colui che mi ha mandato». Ho insegnato incessantemente, con parole della Sacra Scrittura, che il mondo non è cattivo: perché è uscito dalle mani di Dio, perché è creatura sua, perché Jahvè lo guardò e vide che era buono (cfr Gn 1, 7 ss.). Siamo noi uomini a renderlo cattivo e brutto, con i nostri peccati e le nostre infedeltà (san Josemaria). Il mondo è creatura di Dio, siamo figli di Dio, siamo fratelli, ed è bello vivere da fi

COMMENTO AL VANGELO VENERDÌ V SETTIMANA DI PASQUA. IL MIO COMANDAMENTO

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Giovanni 15,12-17 il mio comandamento In quel tempo, disse Gesù ai suoi discepoli: «Questo è il mio comandamento: che vi amiate gli uni gli altri come io ho amato voi. Nessuno ha un amore più grande di questo: dare la sua vita per i propri amici. Voi siete miei amici, se fate ciò che io vi comando. Non vi chiamo più servi, perché il servo non sa quello che fa il suo padrone, ma vi ho chiamati amici, perché tutto ciò che ho udito dal Padre mio l'ho fatto conoscere a voi. Non voi avete scelto me, ma io ho scelto voi e vi ho costituiti perché andiate e portiate frutto e il vostro frutto rimanga; perché tutto quello che chiederete al Padre nel mio nome, ve lo conceda. Questo vi comando: che vi amiate gli uni gli altri». Cos’è un comandamento? Il termine "comandamento" si potrebbe tradurre dall'ebraico biblico, come: "una parola che affida un incarico". Sono quindi "parole di vita", cammino che conduce alla riuscita della vita attraverso il compimento d

GIOVEDÌ DELLA V SETTIMANA DI PASQUA COMMENTO AL VANGELO: VI DO LA MIA GIOIA

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Giovanni 15,9-11.  Come il Padre ha amato me, così anch'io ho amato voi. Rimanete nel mio amore. Se osserverete i miei comandamenti, rimarrete nel mio amore, come io ho osservato i comandamenti del Padre mio e rimango nel suo amore. Questo vi ho detto perché la mia gioia sia in voi e la vostra gioia sia piena.   Il Vangelo di oggi è un gioiello che va gustato con calma, si compone di soli tre versetti ed è dominato e segnato dall'avverbio "come". Non dobbiamo fare tanto o poco, per un tempo breve o lungo, qui o in un altro luogo, ma "come ha fatto lui". Ci rivela che ci ama "come" il Padre lo ha amato, e che dobbiamo rimanere nel suo amore. Ma «come si rimane» in questo amore? «Osservate i comandamenti» è la risposta: «i dieci», ovvero il decalogo che «è la base, è il fondamento». Sono i precetti, chiarisce Gesù «che io vi ho insegnato», cioè i «comandamenti della vita quotidiana, i piccoli comandamenti», i quali «più che comandamenti sono un modo

COMMENTO AL VANGELO DI MERCOLEDÍ DELLA V SETTIMANA DI PASQUA.

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  Commento al Vangelo di Giovanni 15, 1 - 8 Io sono la vera vite.   Giovanni 15,1-8.  «Io sono la vera vite e il Padre mio é il vignaiolo. Ogni tralcio che in me non porta frutto lo toglie e ogni tralcio che porta frutto, lo pota perché' porti più frutto. Voi siete già mondi, per la parola che vi ho annunziato. Rimanete in me e io in voi. Come il tralcio non può far frutto da se stesso se non rimane nella vite, così anche voi se non rimanete in me. Io sono la vite, voi i tralci. Chi rimane in me e io in lui, fa molto frutto, perché' senza di me non potete far nulla. Chi non rimane in me viene gettato via come il tralcio e si secca, e poi lo raccolgono e lo gettano nel fuoco e lo bruciano. Se rimanete in me e le mie parole rimangono in voi, chiedete quel che volete e vi sarà dato. In questo e' glorificato il Padre mio: che portiate molto frutto e diventiate miei discepoli.   La Vera vite è Gesù, e la Chiesa cioè noi siamo i tralci e insieme facciamo la nuova Vigna del Signor

VANGELO DI OGGI: LA PACE!

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MARTEDÌ DELLA V SETTIMANA DI PASQUA Giovanni 14,27-31.Vi lascio la pace, vi do la mia pace. Non come la da' il mondo, io la do a voi. Non sia turbato il vostro cuore e non abbia timore. Avete udito che vi ho detto: Vado e tornerò a voi; se mi amaste, vi rallegrereste che io vado dal Padre, perché il Padre è più grande di me. Ve l'ho detto adesso, prima che avvenga, perché quando avverrà, voi crediate. Non parlerò più a lungo con voi, perché viene il principe del mondo; egli non ha nessun potere su di me, ma bisogna che il mondo sappia che io amo il Padre e faccio quello che il Padre mi ha comandato. Alzatevi, andiamo via di qui».   La Sacra Scrittura considera la pace, non solamente come assenza di guerra, ma soprattutto come dono di Dio e come pienezza di tutte le sue benedizioni, è il messaggio centrale della speranza messianica annunciata dai profeti, che la vedono realizzarsi nell’ armonia delle origini tra l’uomo e il creato: « Il lupo dimorerà insieme con l’agnello …» (Is

COMMENTO AL VANGELO DI OGGI: LUCA 24, 13 - 35. I DISCEPOLI DI EMMAUS.

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Oggi martedi dell'Ottava di Pasqua leggiamo l'apparizione di Gesù a due discepoli che da Gerusalemme stavano andando ad Emmaus. Leggi il testo del Vangelo e poniti queste domane: Qualche domanda per riflettere.   1. Sulla strada di Emmaus ci sono due che sanno (hanno visto), ma non sanno (non hanno capito). Speravano, ma adesso non sperano più. Hanno vissuto un’esperienza affascinante ed esaltante, ma ora se ne stanno tornando a casa delusi. Anche noi abbiamo desideri, progetti, speranze cui ci aggrappiamo con tanta passione, senza considerare che alcuni accadimenti possono rivelarci che esiste un progetto di Dio, diverso dal nostro, che naturalmente non possiamo prevedere, più grande dei nostri pensieri. Qual è la nostra Emmaus? Anche noi stiamo rischiando questo “riflusso” verso casa? Accettiamo che i Suoi progetti non siano i nostri progetti? Quali sono i punti di riferimento quando lo scoraggiamento, la delusione, la stanchezza hanno il sopravvento? Ci accorgiamo di aver co

COMMENTO AL VANGELO DI OGGI. DUE UOMINI SALIRONO AL TEMPIO.

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  Luca 18,9-14. In quel tempo, Gesù disse questa parabola per alcuni che presumevano di esser giusti e disprezzavano gli altri.... Il Signore si serve di due figure “limite”. Il fariseo, l’uomo che per status sociale è “la persona per bene”,  che si compiace di sé, che si ritiene “già salvato”, “giusto”, e si presenta davanti a Dio “pieno di sé”. E c’è il pubblicano, la persona socialmente squalificata, non è povero o di poco valore, ma per il suo ruolo è considerato “peccatore”. Costui si riconosce come tale, ma non per quello che dice la gente di lui, ma per quello che è veramente davanti a Dio. E “chiede perdono”. L’esempio del Signore ha come obbiettivo smentire il modo con cui ci auto - giustifichiamo e condanniamo gli altri. Il “giusto” è condannato, colui che si presenta “chiedendo perdono”, che non si auto-giudica, ma si appella alla misericordia di Dio, ammettendo così di essere bisognoso di tale perdono. l'ho ottiene. Per distinguere chi è veramente giusto, Gesù ci mostra

MARTEDÍ DELLA PRIMA SETTIMANA DI QUARESIMA. COMMENTO AL VANGELO.

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  Commento a Matteo 6, 7-15 In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Pregando, non sprecate parole come i pagani, i quali credono di venire ascoltati a forza di parole. .....   La preghiera può essere un'occasione di sfogo filiale, un momento in cui aprire il cuore. Pregare incessantemente. Essere sempre connesso. Non capisco chi tiene la tv sempre accesa e non la segue. Tenere il cellulare acceso è indispensabile. Si può parlare sempre o vedere e seguire la TV sempre. Senza cessare, senza interrompere. Perché non posso fare lo stesso con Dio nella preghiera? So che Dio mi può ascoltare e parlare sempre. Io no, ma posso non interrompere la "comunicazione". Ho imparato come sacerdote, ma vale per tutti, che prima della Messa e subito dopo a non parlare. Pochi minuti, non succede niente, se sto raccolto, rimango connesso, mi è più facile "pregare". Posso avere sempre coscienza che sto alla presenza di Dio. C'è chi sostiene che viene prima "l'esse

COMMENTO AL VANGELO DELLA DOMENICA

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         COMMENTO AL VANGELO DELLA VII DOMENICA DEL T.O. ANNO C Luca 6,27-38. In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «A voi che ascoltate, io dico: Amate i vostri nemici, fate del bene a coloro che vi odiano, benedite coloro che vi maledicono, pregate per coloro che vi maltrattano. A chi ti percuote sulla guancia, porgi anche l'altra; a chi ti leva il mantello, non rifiutare la tunica. Dà a chiunque ti chiede, e a chi prende del tuo, non richiederlo. Ciò che volete gli uomini facciano a voi, anche voi fatelo a loro. Se amate quelli che vi amano, che merito ne avrete? Anche i peccatori fanno lo stesso. E se fate del bene a coloro che vi fanno del bene, che merito ne avrete? Anche i peccatori fanno lo stesso. E se prestate a coloro da cui sperate ricevere, che merito ne avrete? Anche i peccatori concedono prestiti ai peccatori per riceverne altrettanto. Amate invece i vostri nemici, fate del bene e prestate senza sperarne nulla, e il vostro premio sarà grande e sarete figli del

COMMENTO AL VANGELO DELLA XXXII SETTIMANA DEL T.O.: LA VEDOVA E L'ELEMOSINA.

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  la vedova lodata: il tutto e il superfluo Marco 12, 38-44 In quel tempo, Gesù diceva alla folla mentre insegnava: «Guardatevi dagli scribi, che amano passeggiare in lunghe vesti, ricevere saluti nelle piazze, avere i primi seggi nelle sinagoghe e i primi posti nei banchetti. Divorano le case delle vedove e ostentano di fare lunghe preghiere; essi riceveranno una condanna più grave». E sedutosi di fronte al tesoro, osservava come la folla gettava monete nel tesoro. E tanti ricchi ne gettavano molte. Ma venuta una povera vedova vi gettò due spiccioli, cioè un quattrino. Allora, chiamati a sé i discepoli, disse loro: «In verità vi dico: questa vedova ha gettato nel tesoro più di tutti gli altri. Poiché tutti hanno dato del loro superfluo, essa invece, nella sua povertà, vi ha messo tutto quello che aveva, tutto quanto aveva per vivere». In questa domenica le letture sono contraddistinte da due "vecchiette", due povere vedove, quella di Zerepta che salva il profeta Elia, e quel

COMMENTO AL VANGELO: LUCA 14, 1.7-11, "IL POSTO GIUSTO"

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  Il banchetto della vita quotidiana Luca 14,1.7-11. Avvenne un sabato che Gesù era entrato in casa di uno dei capi dei farisei per pranzare e la gente stava ad osservarlo. Osservando poi come gli invitati sceglievano i primi posti, disse loro una parabola: «Quando sei invitato a nozze da qualcuno, non metterti al primo posto, perché non ci sia un altro invitato più ragguardevole di te e colui che ha invitato te e lui venga a dirti: Cedigli il posto! Allora dovrai con vergogna occupare l'ultimo posto. Invece quando sei invitato, và a metterti all'ultimo posto, perché venendo colui che ti ha invitato ti dica: Amico, passa più avanti. Allora ne avrai onore davanti a tutti i commensali. Perché chiunque si esalta sarà umiliato, e chi si umilia sarà esaltato». Non  frequento molto i banchetti di  nozze e quindi rischio poco. Ma alla fine di questo passo di san Luca, meditando le parole con cui Gesù spiega di non scegliere il posto, mi è chiaro che le nozze c’entrano poco. Non è un p

DOMENICA XXVII T.O. COMMENTO AL VANGELO

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  Vangelo di oggi: Marco 10, 2-16 ripudio o indissolubilità? In quel tempo, alcuni farisei si avvicinarono e, per metterlo alla prova, domandavano a Gesù se è lecito a un marito ripudiare la propria moglie. Ma egli rispose loro: «Che cosa vi ha ordinato Mosè?». Dissero: «Mosè ha permesso di scrivere un atto di ripudio e di ripudiarla». Gesù disse loro: «Per la durezza del vostro cuore egli scrisse per voi questa norma. Ma dall'inizio della creazione [Dio] li fece maschio e femmina; per questo l'uomo lascerà suo padre e sua madre e si unirà a sua moglie e i due diventeranno una carne sola. Così non sono più due, ma una sola carne. Dunque l'uomo non divida quello che Dio ha congiunto». A casa, i discepoli lo interrogavano di nuovo su questo argomento. E disse loro: «Chi ripudia la propria moglie e ne sposa un'altra, commette adulterio verso di lei; e se lei, ripudiato il marito, ne sposa un altro, commette adulterio». (...) Nelle letture di oggi, si parla del matrimonio.