GIOVEDÌ DELLA V SETTIMANA DI PASQUA COMMENTO AL VANGELO: VI DO LA MIA GIOIA



Giovanni 15,9-11. 

Come il Padre ha amato me, così anch'io ho amato voi. Rimanete nel mio amore. Se osserverete i miei comandamenti, rimarrete nel mio amore, come io ho osservato i comandamenti del Padre mio e rimango nel suo amore. Questo vi ho detto perché la mia gioia sia in voi e la vostra gioia sia piena.

 

Il Vangelo di oggi è un gioiello che va gustato con calma, si compone di soli tre versetti ed è dominato e segnato dall'avverbio "come". Non dobbiamo fare tanto o poco, per un tempo breve o lungo, qui o in un altro luogo, ma "come ha fatto lui".

Ci rivela che ci ama "come" il Padre lo ha amato, e che dobbiamo rimanere nel suo amore.

Ma «come si rimane» in questo amore? «Osservate i comandamenti» è la risposta: «i dieci», ovvero il decalogo che «è la base, è il fondamento». Sono i precetti, chiarisce Gesù «che io vi ho insegnato», cioè i «comandamenti della vita quotidiana, i piccoli comandamenti», i quali «più che comandamenti sono un modo di vivere cristiano».  Come? «Per esempio nelle opere di misericordia o nelle beatitudini». Infatti, sebbene sia «grande, molto, molto, molto largo l’elenco dei comandamenti di Gesù», in realtà «il nocciolo è uno: l’amore del Padre a lui e l’amore di lui a noi». (Papa Francesco).

Aggiunge "come" io li ho osservati. Ci spinge ad imitarlo, è il cammino che ha seguito anche lui, obbedienza al Padre e ci da di nuovo la modalità, non molto o moltissimo, non in modo rigido o lasso, ma "come" lui li ha osservati.

E termina spiegando perché ci dice queste cose, ci rivela cosa c'è in gioco: la sua gioia sia in noi, e la nostra gioia sia piena.

Non solo osservare i comandamenti, come lui li ha osservati, ma perché "vale la pena", perché da questa obbedienza che è amore, che viene dall'amore e realizza l'amore ne verrà una gioia piena.

La "gioia di Gesù" è un dono, non implica alcuno sforzo, ma solo la stanchezza e la debolezza con cui distendiamo la mano per accoglierla.

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