VANGELO DI OGGI. GESÙ RIVELA IL PADRE E LO SPIRITO SANTO.
lunedì della V settimana di Pasqua
Giovanni 14, 21-26:
Chi accoglie i miei comandamenti e li osserva, questi mi ama. Chi mi ama sarà amato dal Padre mio e anch'io lo amerò e mi manifesterò a lui». Gli disse Giuda, non l'Iscariota: «Signore, come è accaduto che devi manifestarti a noi e non al mondo?». Gli rispose Gesù: «Se uno mi ama, osserverà la mia parola e il Padre mio lo amerà e noi verremo a lui e prenderemo dimora presso di lui. Chi non mi ama non osserva le mie parole; la parola che voi ascoltate non è mia, ma del Padre che mi ha mandato. Queste cose vi ho detto quando ero ancora tra voi. Ma il Consolatore, lo Spirito Santo che il Padre manderà nel mio nome, egli v'insegnerà ogni cosa e vi ricorderà tutto ciò che io vi ho detto.
Il Messia avrebbe dovuto manifestarsi al mondo. A tutti come Re. Filippo riconosce che Gesù è il Messia, ma si meraviglia che invece si manifesta solo a loro, a pochi. Per questo la sua domanda.
Gesù scompagina le attese di una venuta “trionfante”.
Si manifesta a pochi che saranno i suoi “apostoli” (inviati, messaggeri), ma soprattutto si manifesta a “coloro che lo amano”: “Se uno mi ama osserverà la mia parola”.
Non si impone. Vuole che lo scegliamo. È lui che prende l’iniziativa, ma aspetta una risposta: “osservare i miei comandamenti”.
Poi, quasi come un automatismo dinamico, prende dimora: e il Padre mio lo amerà e noi verremo a lui e prenderemo dimora presso di lui. E lo Spirito Santo, che il Padre ci manderà, “insegnerà e ricorderà a noi ogni cosa”.
Questa condizione “osservare i comandamenti”, non significa un adempimento minuzioso, ma una custodia dinamica.
E' "un custodire per far crescere", nella fecondità che suppone un processo di maturazione ...
Il comandamento non è una regola da eseguire, ma una luce che si accoglie e che illumina e “rimaniamo in Cristo”. E diventiamo dimora della Trinità e apostoli di Cristo, cioè inviati a chi ci sta accanto e a tutti.
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