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LA PERFEZIONE NELL'IMPERFEZIONE!

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  La perfezione nell'imperfezione. Gesù dice siate perfetti come è perfetto il Padre vostro in cielo. E noi non sappiamo cosa fare. Se ci buttiamo ad inseguire la perfezione con le nostre forze ci rendiamo conto di non farcela. Il perfezionismo può diventare una malattia, un inseguire qualcosa di irraggiungibile. Oppure diventiamo rigidi e duri come i "farisei", che ritenevano di essere puri e perfetti, ma ... mancavano di carità e misericordia. Oppure ci arrendiamo all'accidia e alla mediocrità. O cadiamo nella depressione frutto della delusione di non raggiungere l'ideale che desideriamo: essere bravi, ammirati, impeccabili, perfetti! Questo quadro di Caravaggio ci può aiutare ad uscire dal paradosso: seguire la perfezione che Gesù ci indica, pur rimanendo irrimediabilmente imperfetti. Il pittore crea un capolavoro, ma rappresenta una natura "imperfetta", non idealizzata. Una mela bacata, delle foglie rinsecchite. L’immagine rappresentata nel dipinto d

PER LA SOLENNITÀ DI SAN GIUSEPPE. UNA MEDITAZIONE SUL DONO DI SÉ

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  dalla lettera apostolica patris corde del santo padre Francesco dell'8 dicembre 2020 Nella lettera è contenuta questa bella preghiera «Glorioso Patriarca San Giuseppe, il cui potere sa rendere possibili le cose impossibili, vieni in mio aiuto in questi momenti  di angoscia e difficoltà. Prendi sotto la tua protezione le situazioni tanto gravi e difficili che ti affido, affinché abbiano una felice soluzione. Mio amato Padre, tutta la mia fiducia è riposta in te. Che non si dica che ti abbia invocato invano, e poiché tu puoi tutto presso Gesù e Maria, mostrami che la tua bontà è grande quanto il tuo potere. Amen». La lettera inizia con questo prologo Tutti possono trovare in San Giuseppe, l’uomo che passa inosservato, l’uomo della presenza quotidiana, discreta e nascosta, un intercessore, un sostegno e una guida nei momenti di difficoltà. San Giuseppe ci ricorda che tutti coloro che stanno apparentemente nascosti o in “seconda linea” hanno un protagonismo senza pari nella storia de

QUARESIMA: PERCHÉ IL DIGIUNO?

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  quaresima Le tre pratiche tradizionali della Quaresima, potremmo identificarle così: preghiera/sperare; elemosina/fare; digiuno/liberare. Digiuno/liberare Padre nostro: ... dacci oggi il nostro pane quotidiano ... Non crearsi eccessive preoccupazioni. Vivere alla giorn ata. Chiediamo il pane per oggi. L'eccessiva fame ci porta a chiedere anche per tutti gli altri giorni, ma diventa schiavitù. gli ebrei nel deserto, durante l'Esodo, ricevevano la "manna" necessaria. Se ne prendevano di meno, il loro recipiente si riempiva da solo, se ne prendevano oltre il previsto, l'eccesso deperiva. L’avidità, l'ansia di possedere, l'ansia di sicurezza portano alla violenza. La nostra società, iperproduttiva, ha bisogno di creare sempre nuovi tipi di bisogni, per aumentare i consumi. Tutti gli aspetti della vita diventano "commercializzabili" e oggetti di questa strategia: musica (industria musicale), svago (videogiochi), cinema (industria cinematografica), v

IL SENSO CRISTIANO DELL'ELEMOSINA E PERCHÉ CI FA BENE PRATICARLA!

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  elemosina e carità La giustizia superiore All'inizio della Quaresima abbiamo letto le istruzioni di Gesù. Per trovare la strada. La prima  è l’autenticità , la giustizia superiore, senza ipocrisia. Matteo 5, 20 Io vi dico infatti: se la vostra giustizia non supererà quella degli scribi e dei farisei, non entrerete nel regno dei cieli. Vivere «la giustizia superiore» senza ostentazione, senza cercare l'applauso degli uomini, ma unicamente l'approvazione di Dio. « Guardatevi dal praticare le vostre opere buone davanti agli uomini per essere da loro ammirati, altrimenti non avrete ricompensa presso il Padre vostro che è nei cieli » (Mt 6,1). Questa è la premessa necessaria. Sono diventato, in questi giorni più umile? Più disinteressato e distaccato da “Me stesso”. Quell'Io che si impone e occupa tutto lo spazio. Apparire, ma non cambiare! Di fronte al formalismo e al moralismo, Gesù presenta il Padre, come un Dio che non si compiace di gettare pesanti fardelli sulle spal

LE PROVE ESTERNE COME LA GUERRA NON CI DEVONO SPAVENTARE E CHIUDERCI IN NOI STESSI

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  In questi momenti di prova non dobbiamo perdere la speranza o cedere all'odio e alla violenza. Alimentiamo la speranza e la fede con l'esercizio della preghiera. non è mai troppo tardi imparare a pregare o riprendere la preghiera! suggerimenti da cammino 81. L'azione senza l'orazione non vale nulla: l'orazione si avvalora col sacrificio.    82. In primo luogo, orazione; poi, espiazione; in terzo luogo, molto «in terzo luogo», azione.    83. L'orazione è il fondamento dell'edificio spirituale. L'orazione è onnipotente. 90. Non sai pregare? Mettiti alla presenza di Dio, e non appena comincerai a dire: «Signore, ... non so fare orazione!», sii certo che avrai cominciato a farla.    91. Mi hai scritto: «Pregare è parlare con Dio. Ma, di che cosa?». Di che cosa? Di Lui, di te: gioie, tristezze, successi e insuccessi, nobili ambizioni, preoccupazioni quotidiane..., debolezze! E atti di ringraziamento e suppliche: e Amore e riparazione. In due parole: conosce

QUARESIMA: I TRE MOTORI PER DECOLLARE: PREGHIERA, ELEMOSINA, DIGIUNO.

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    In questi tempi in cui veniamo scossi da tanta violenza e dall'affacciarsi ancora una volta della Guerra, questa volta a noi vicina e che vede coinvolti cristiani in campi avversi e questo addolora di più. Tutto questo non deve scoraggiarci ma spingerci ad una profonda conversione, anticamera della santità, ciò di cui ha bisogno adesso più che mai l'umanità:           Cammino 301 . Un segreto. Un segreto a gran voce: queste crisi mondiali sono crisi di santi. Dio vuole un pugno di uomini «suoi» in ogni attività umana. Poi...   pax Christi in regno Christi   la pace di Cristo nel regno di Cristo.   Nella breve riflessione che segue commenterò l'invito che Gesù ci fa di agire sempre davanti a Dio, e non davanti agli uomini anche quando preghiamo, che è il primo motore di cui parlerò in questa Quaresima la preghiera, cammino di conversione. Matteo 6, 1. 5-6. Guardatevi dal praticare le vostre buone opere davanti agli uomini per essere da loro ammirati, altrimenti non avret

MARTEDÍ DELLA PRIMA SETTIMANA DI QUARESIMA. COMMENTO AL VANGELO.

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  Commento a Matteo 6, 7-15 In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Pregando, non sprecate parole come i pagani, i quali credono di venire ascoltati a forza di parole. .....   La preghiera può essere un'occasione di sfogo filiale, un momento in cui aprire il cuore. Pregare incessantemente. Essere sempre connesso. Non capisco chi tiene la tv sempre accesa e non la segue. Tenere il cellulare acceso è indispensabile. Si può parlare sempre o vedere e seguire la TV sempre. Senza cessare, senza interrompere. Perché non posso fare lo stesso con Dio nella preghiera? So che Dio mi può ascoltare e parlare sempre. Io no, ma posso non interrompere la "comunicazione". Ho imparato come sacerdote, ma vale per tutti, che prima della Messa e subito dopo a non parlare. Pochi minuti, non succede niente, se sto raccolto, rimango connesso, mi è più facile "pregare". Posso avere sempre coscienza che sto alla presenza di Dio. C'è chi sostiene che viene prima "l'esse