LE PROVE ESTERNE COME LA GUERRA NON CI DEVONO SPAVENTARE E CHIUDERCI IN NOI STESSI

 


In questi momenti di prova non dobbiamo perdere la speranza o cedere all'odio e alla violenza. Alimentiamo la speranza e la fede con l'esercizio della preghiera. non è mai troppo tardi imparare a pregare o riprendere la preghiera!

suggerimenti da cammino

81. L'azione senza l'orazione non vale nulla: l'orazione si avvalora col sacrificio.

 

 82. In primo luogo, orazione; poi, espiazione; in terzo luogo, molto «in terzo luogo», azione.

 

 83. L'orazione è il fondamento dell'edificio spirituale. L'orazione è onnipotente.


90. Non sai pregare? Mettiti alla presenza di Dio, e non appena comincerai a dire: «Signore, ... non so fare orazione!», sii certo che avrai cominciato a farla.

 

 91. Mi hai scritto: «Pregare è parlare con Dio. Ma, di che cosa?». Di che cosa? Di Lui, di te: gioie, tristezze, successi e insuccessi, nobili ambizioni, preoccupazioni quotidiane..., debolezze! E atti di ringraziamento e suppliche: e Amore e riparazione.

In due parole: conoscerlo e conoscerti: «frequentarsi»!


 97. Non sai che cosa dire al Signore nell'orazione. Non ti viene in mente nulla, eppure vorresti consultarlo su molte cose. Guarda: durante la giornata prendi qualche nota sulle questioni che desideri considerare alla presenza di Dio. Va' poi all'orazione con quegli appunti.

vari modi di pregare dall'esperienza dei santi e della scrittura

Ilario di Poitiers ci dice: «Ci è stato comandato di pregare nella nostra stanza, dopo aver chiuso la porta, ma ci è stato comandato anche di elevare la nostra preghiera in ogni luogo. I santi hanno pregato tra le bestie, nelle carceri, tra le fiamme, nelle profondità del mare e persino nel ventre del mostro marino. Questo significa che siamo invitati a entrare non nelle parti nascoste di una casa, ma dentro il nostro cuore e a pregare Dio nel segreto impenetrabile del nostro spirito, non con molte parole, bensì con la sincerità della nostra vita».

Quello che conta non è il luogo in cui si prega o il modo esterno di pregare, ma la relazione intima con Dio Padre.

La preghiera nascosta, nel segreto, non esclude né si oppone alla preghiera comunitaria, che l'assemblea unita eleva a Dio: «In verità vi dico ancora: se due di voi sopra la terra si accorderanno per domandare qualunque cosa, il Padre mio che è nei cieli ve la concederà. Perché dove sono due o tre riuniti nel mio nome, io sono in mezzo a loro» (Mt 18,19-20).

Sant'Ambrogio, nel trattato Caino e Abele, scrive: «L'Apostolo ci insegna che bisogna pregare in ogni luogo (1 Tm 2,8), mentre il Salvatore dice: Entra nella tua camera (Mt 6,6). Si tratta di una stanza non delimitata da pareti tra le quali la persona si rinchiude, ma della cella che c'è dentro di te dove sono rinchiusi i tuoi pensieri e dove risiedono i tuoi sentimenti. Questa camera di preghiera ti accompagna ovunque, è occulta dovunque vai e in essa il solo giudice è Dio».

La preghiera è il respiro della vita. Perciò è necessario pregare sempre (1Ts 5,17; Lc 18,1ss), in ogni tempo (Ef 6,18) e in ogni luogo (1Tm 2,8). Fatta con insistenza (Mt 7,7-11), con fede (Mt 21,22), nel nome di Gesù (Mt 18,19s; Gv 14,13) ci introduce nell'intimità del Padre. Perciò Gesù ci dà il suo Spirito, che prega in e con noi (Rm 8,26; Gal 4,6), poiché noi non sappiamo nemmeno cosa chiedere (Rm 8,2). 



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