PENSIERI PER TUTTA LA SETTIMANA

 


la messa al centro della vita del cristiano

 

6/settembre  “Lo Spirito Santo ci configura a Cristo”

 

La Messa è lunga, tu dici; e io aggiungo: perché il tuo amore è corto. (Cammino, 529).

La Santa Messa ci pone così di fronte ai misteri principali della fede, in quanto è il dono che la Trinità fa di se stessa alla Chiesa. Si comprende allora come la Messa sia il centro e la radice della vita spirituale del cristiano, e come sia anche il fine di tutti i Sacramenti. La vita della grazia, generata in noi dal Battesimo, fortificata e accresciuta dalla Confermazione, si avvia nella Messa verso la sua pienezza. (...)

L'effusione dello Spirito Santo, facendoci divenire simili a Cristo, ci porta a riconoscerci come figli di Dio. Il Paraclito, che è carità, ci insegna a impregnare di questa virtù tutta la nostra vita; e consummati in unum, fatti una cosa sola con Cristo, possiamo diventare tra gli uomini quel che Sant'Agostino afferma dell'Eucaristia: Segno di unità, vincolo dell'Amore. (E' Gesù che passa, 87)

 

7/settembre “Il più grande dono che Dio potesse fare agli uomini”

 

Non faccio davvero una scoperta se dico che alcuni cristiani hanno un'idea assai povera della Santa Messa, e che altri la vedono solo come un rito esteriore, se non addirittura come una forma di convenzionalismo. È la meschinità del nostro cuore che ci fa accogliere come per abitudine il più grande dono che Dio potesse fare agli uomini. Nella Messa — in questa Messa che stiamo celebrando adesso — interviene in modo particolare, ripeto, la Santissima Trinità. Per corrispondere a tanto amore ci si richiede una totale donazione, del corpo e dell'anima: noi infatti ascoltiamo Dio, gli parliamo, lo vediamo, lo gustiamo. E quando le parole non ci sembrano sufficienti cantiamo, incitando la nostra lingua — Pange,lingua! — a proclamare davanti a tutta l'umanità le meraviglie del Signore.

Vivere la Santa Messa significa rimanere in preghiera continua, con la convinzione che per ciascuno di noi si tratta di un incontro personale con Dio: lo adoriamo, lo lodiamo, gli chiediamo tante cose, lo ringraziamo, facciamo atti di riparazione per i nostri peccati, ci purifichiamo, ci sentiamo una cosa sola, in Cristo, con tutti i cristiani.  (E' Gesù che passa, nn. 87-88)

 

 

8/settembre "Maria, figlia di Dio Padre"

 

Quanta bassezza nella mia condotta, e quanta infedeltà alla grazia! — Madre mia, Rifugio dei peccatori, prega per me; che mai più io ostacoli l'opera di Dio nella mia anima. (Forgia, 178)

Madre nostra, Speranza nostra!, come si sta sicuri, ben stretti a Te, anche se tutto vacilla!(Forgia, 474)

Di': Madre mia —tua, perché sei suo per molti titoli—, il tuo amore mi leghi alla Croce di tuo Figlio: non mi manchi la Fede, né il coraggio, né l'audacia, per compiere la volontà del nostro Gesù. (Cammino, 497)

 

9/settembre “Il perdono ci viene dalla misericordia di Dio”

 

Mi scrivi che sei arrivato, finalmente, al confessionale, e che hai provato l'umiliazione di dover aprire la cloaca - dici proprio così - della tua vita davanti a un «uomo». - Quando sradicherai questa vana stima che hai di te stesso? Allora andrai alla confessione contento di mostrarti quale sei, davanti a «quell'uomo» consacrato - altro Cristo, lo stesso Cristo! - che ti dà l'assoluzione, il perdono di Dio. (Solco, 45)

Padre: come può sopportare tutta questa spazzatura? —mi dicesti—, dopo una confessione contrita.—Tacqui, pensando che se la tua umiltà ti porta a sentirti così —spazzatura, un mucchio di spazzatura— potremo ancora fare qualcosa di grande di tutta la tua miseria. (Cammino, 605)

Ancora una volta alle tue vecchie follie!... E poi, quando torni, ti ritrovi con poca allegria, perché ti manca umiltà. Sembra che ti ostini a ignorare la seconda parte della parabola del figliol prodigo, e continui a essere attaccato alla povera felicità delle ghiande. Orgogliosamente ferito dalla tua fragilità, non ti decidi a chiedere perdono, e non consideri che, se ti umìli, ti attende la calorosa accoglienza di tuo Padre Dio, la festa per il tuo ritorno e per il tuo ricominciare. (Solco, 65)

 

 

10/settembre “L'umiltà vera porta... a chiedere perdono!”

 

Se qualche volta cadi, figlio mio, ricorri subito alla Confessione e alla direzione spirituale: mostra la ferita!, perché te la curino a fondo, perché eliminino tutte le possibilità di infezione, anche se ti fa male come in un'operazione chirurgica. (Forgia, 192)

La sincerità è indispensabile per progredire nell'unione con Dio. — Se dentro di te, figlio mio, c'è un “rospo”, sputalo! Di' subito, come ti consiglio sempre, ciò che non vorresti che si sapesse. Dopo aver sputato il “rospo” nella Confessione, come si sta bene! (Forgia, 193)

L'umiltà porta ogni anima a non scoraggiarsi davanti ai propri errori. — L'umiltà vera porta... a chiedere perdono! (Forgia, 189)

Se io fossi lebbroso, mia madre mi abbraccerebbe. Senza paura e senza alcuna esitazione, mi bacerebbe le piaghe.

— E allora, la Vergine Santissima? Quando sentiamo di avere la lebbra, di essere piagati, dobbiamo gridare: Madre! E la protezione di nostra Madre è come un bacio sulle ferite, che ci ottiene la guarigione. (Forgia, 190)

 

 

11/settembre "La pace di Cristo nel regno di Cristo"

 

Un segreto. —Un segreto a gran voce: queste crisi mondiali sono crisi di santi. —Dio vuole un pugno di uomini “suoi” in ogni attività umana. —Poi... pax Christi in regno Christi —la pace di Cristo nel regno di Cristo. (Cammino, 301)

Sforzati, se è necessario, di perdonare sempre coloro che ti offendono, fin dal primo istante, perché, per quanto grande sia il danno o l'offesa che ti fanno, molto di più ti ha perdonato Iddio. (Cammino, 452)

Caratteristica evidente di un uomo di Dio, di una donna di Dio, è la pace della sua anima: ha “la pace” e dà la pace alle persone che frequenta. (Forgia, 649)

La Madonna - così l'invoca la Chiesa - è la Regina della pace. Per questo quando la tua anima, l'ambiente famigliare o professionale, la convivenza nella società o tra i popoli sono agitati, non cessare di acclamarla con questo titolo: «Regina pacis, ora pro nobis!» -  Regina della pace, prega per noi! Hai provato, almeno, quando perdi la serenità?... La sua immediata efficacia ti sorprenderà. (Solco, 874)

 

 

12/settembre “nella Messa impariamo ad entrare in relazione con Dio”

 

Umiltà di Gesù: a Betlemme, a Nazaret, sul Calvario... —Ma la sua umiliazione e il suo annichilimento sono maggiori nell'Ostia Santissima: più che nella stalla, che a Nazaret, che sulla Croce. Perciò, quanto sono obbligato ad amare la Messa! (La “nostra” Messa, Gesù...). (Cammino, 533)

Forse qualche volta ci siamo domandati come poter corrispondere a tanto amor di Dio, e forse vorremmo vedere esposto chiaramente un programma di vita cristiana. La soluzione è facile ed è alla portata di tutti i fedeli: partecipare con amore alla Santa Messa, imparare nella Messa a parlare con Dio, perché in questo Sacrificio è contenuto tutto ciò che il Signore vuole da noi. (E' Gesù che passa, 88)


Raccolta settimanale a cura  dell' Ufficio Comunicazione Prelatura dell'Opus Dei.


per approfondire

 

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