TESTI DI SAN JOSÈMARIA PER OGNI GIORNO DELLA SETTIMANA
pensieri per tutta la settimana
13/settembre “Il Grande Amico, che non tradisce mai”
Cerchi la compagnia di amici che, con la loro conversazione e il loro affetto, con la loro frequentazione, ti rendano più sopportabile l'esilio di questo mondo..., sebbene gli amici a volte tradiscano. —Non mi sembra male. Però..., perché non frequenti ogni giorno, con maggiore intensità, la compagnia, la conversazione del Grande Amico, che non tradisce mai? (Cammino, 88)
Egli è Amico; è l'Amico! Vos autem dixi amicos. Ci chiama amici ed è stato Lui a fare il primo passo; ci ha amati per primo. Non impone tuttavia il suo amore: ce lo offre. Ce lo dimostra con il segno più evidente dell'amicizia: Nessuno ha un amore più grande di questo: dare la vita per i propri amici. Era amico di Lazzaro e pianse per lui, quando lo vide morto: e lo risuscitò. Se ci vede freddi, svogliati, forse con quella rigidità che è propria di una vita interiore che vien meno, il suo pianto sarà per noi vita: Io te lo comando, amico mio, alzati e cammina, vieni fuori da questa vita angusta, che non è vita. (E' Gesù che passa, 93)
14/settembre “La Croce, la Santa Croce!, pesa”
La Croce, la Santa Croce!, pesa. — Da una parte, i miei peccati. Dall'altra, la triste realtà delle sofferenze della Chiesa nostra Madre; l'apatia di tanti cattolici che hanno “un volere senza volere”; la separazione — per motivi diversi — da persone care; le malattie e le afflizioni, proprie e altrui...
La Croce, la Santa Croce!, pesa: “Fiat, adimpleatur...!”. — Si faccia, si compia, sia lodata ed eternamente glorificata la giustissima e amabilissima Volontà di Dio su tutte le cose! Amen, Amen. (Forgia, 769)
La Croce non è la pena, né il dispiacere, né l'amarezza... È il legno santo su cui Gesù Cristo trionfa... e su cui trionfiamo noi quando riceviamo con gioia e con generosità ciò che Egli ci manda. (Forgia, 788)
Non sei solo. — Né tu né io possiamo trovarci soli. E meno che mai se andiamo da Gesù attraverso Maria, poiché è una Madre che non ci abbandonerà mai. (Forgia, 249)
15/settembre “Maria, Maestra del sacrificio nascosto e silenzioso!”
Maria, Maestra del sacrificio nascosto e silenzioso! —Osservàtela, quasi sempre nascosta, mentre collabora con suo Figlio: sa e tace. (Cammino, 509)
La Vergine Addolorata. Nel contemplarla, guarda il suo Cuore: è una Madre con due figli, faccia a faccia: Lui... e te. (Cammino, 506)
Quant'è grande l'umiltà di mia Madre, Maria! —Non la vedrete tra le palme di Gerusalemme, né —tranne la primizia di Cana— al momento dei grandi miracoli.
—Però non fugge il disprezzo del Golgota: lì, “iuxta crucem Iesu” —accanto alla croce di Gesù, c'è sua Madre. (Cammino, 507)
16/settembre“Cercarlo, trovarlo, frequentarlo, amarlo”
Nello sforzo di seguire con Cristo, mi piace distinguere quattro gradini: cercarlo, trovarlo, frequentarlo, amarlo. Forse vi rendete conto di trovarvi solo nella prima tappa. Cercatelo con fame, cercatelo in voi stessi con tutte le vostre forze. Se agite con tale impegno, oso garantirvi che lo avete già trovato, e che avete incominciato a frequentarlo e ad amarlo, ad avere la vostra conversazione nei cieli.
Non dimenticare che quello che conta non è fare molte cose; compi, con generosità, quelle cose che puoi fare ogni giorno, sia che ne abbia o no la voglia.
Germoglieranno sempre di più dalla tua anima gli atti di amore, le giaculatorie, gli atti di ringraziamento e di riparazione, le comunioni spirituali. E tutto ciò mentre assolvi i tuoi obblighi: mentre parli al telefono o sali su un mezzo di trasporto, mentre chiudi o apri una porta, quando passi davanti a una chiesa, quando inizi un nuovo compito, o mentre lo svolgi o quando lo concludi; farai tutto alla presenza di Dio tuo Padre.
(Amici di Dio, 300 e 149)
17/settembre “Il lavoro, un segno dell'amore di Dio”
Ti sta aiutando molto -mi dici- questo pensiero: dall'epoca dei primi cristiani, quanti commercianti si saranno fatti santi? E vuoi dimostrare che anche adesso è possibile... Il Signore non ti abbandonerà in questo impegno. (Solco, 490)
Quel che ho sempre insegnato - da quarant'anni a questa parte - è che ogni lavoro umano onesto, sia intellettuale che manuale, deve essere realizzato dal cristiano con la massima perfezione possibile: vale a dire con perfezione umana (competenza professionale) e con perfezione cristiana (per amore della volontà di Dio e al servizio degli uomini). Infatti, svolto in questo modo, quel lavoro umano, anche quando può sembrare umile e insignificante, contribuisce a ordinare in senso cristiano le realtà temporali - manifestando la loro dimensione divina - e viene assunto e incorporato nell'opera mirabile della Creazione e della Redenzione del mondo. In tal modo il lavoro viene elevato all'ordine della grazia e si santifica: diventa opera di Dio, operatio Dei, opus Dei. (Colloqui con Mons. Escrivá, 10).
18/settembre "Le orme di Cristo"
Per seguire le orme di Cristo, l'apostolo di oggi non viene a riformare nulla, né tanto meno a disinteressarsi della realtà storica che lo circonda... Gli basta agire come i primi cristiani, vivificando l'ambiente in cui si trova. (Solco, 320)
L'unico scopo dell'Opus Dei è sempre stato quello di contribuire a far sì che nel mondo, in mezzo alle realtà e alle aspirazioni temporali, ci siano uomini e donne di ogni razza e condizione sociale intenti ad amare e servire Dio e gli uomini nel lavoro quotidiano e per mezzo di questo lavoro. (Colloqui, 10 e 24)
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