MEDITAZIONE SULLA MORTE MENTRE COMMEMORIAMO TUTTI I FEDELI DEFUNTI.
COMMEMORAZIONE DEI FEDELI DEFUNTI:
SPERANZA
Libro di Isaia 25,6-9. Preparerà il Signore degli eserciti per tutti i popoli, su questo monte, un banchetto di grasse vivande, un banchetto di vini eccellenti, di cibi succulenti, di vini raffinati.
E’ una delle letture delle Messe del 2 novembre.
Un po’ diversa dall'atmosfera triste e sentimentale che caratterizza questo giorno. Un canto alla Speranza, un quadro invitante all'incontro con il Signore. La vita eterna, la "nuova vita" é spesso paragonata ad un "banchetto"
Isaia parla in un momento tragico di Israele.
Non è solo un invito alla speranza per Israele, ma anticipa la speranza per tutti.
La speranza di un’altra vita, che non mi porta a svalorizzare questa, ma la illumina maggiormente.
Posso vivere come se io fossi in un tunnel, e non sapessi dove sbuca e se ci sarà mai un’uscita.
Se io so con certezza che quel tunnel sbuca alla luce e alla volte la vita é un tunnel buio, so che ha comunque un senso, anche se non sempre lo vedo. Quel percorso buio acquista tutto un altro significato.
Una luce sulla morte che risulta essere “un passaggio”, una porta da attraversare, un tunnel buio che sbuca di nuovo nella luce.
Mi aiuta a guardare indietro e a capire che ciò che veramente conta, ciò che mi deve preoccupare non è la morte, ma la vita.
IL PECCATO
«Sebbene l'uomo possedesse una natura mortale, Dio lo destinava a non morire. La morte fu dunque contraria ai disegni di Dio Creatore ed essa entrò nel mondo come conseguenza del peccato...» (Catechismo 1008). San Paolo lettera ai Romani 6, 23: «Perché il salario del peccato è la morte; ma il dono di Dio è la vita eterna in Cristo Gesù, nostro Signore».
Quello che ci assilla é l’incertezza del bene. Il peccato rovina tutto e la morte diventa oppressione e paura: sconfitta, malattia, morte. Se le cose non vanno come dovrebbero, ci sentiamo schiacciati da un senso di fallimento totale.
La morte, conseguenza del peccato, verrà sconfitta. Quello che è importante è “come vivere”.
VALE LA PENA
Che in fondo nulla valga la pena (questa è la nostra paura)!
Questo è il frutto del peccato e non della morte.
Il vero pericolo è quello della sterilità: non darai più frutto. Questa è la morte che dobbiamo temere. La sterilità della tristezza. La tristezza di sentirci soli e inutili.
E’ una domanda che potremmo farci: ne vale davvero la pena? (come se la fece una donna ebrea, Hetty Hillesumm, davanti ai tragici eventi a cui assistette) «E’ il caso di sostenere la lotta? Non si dovrebbe soltanto cogliere ciò che la vita offre e lasciare il resto? ( ...) chi ti dirà grazie o più chiaramente, chi te ne ricompenserà?
Dio lo farà, senz’altro, e queste parole che all’improvviso sgorgano dalla mia piccola stilografica, mi donano d’un tratto una timida forza. Queste parole, forse “Dio te ne ringrazierà” potranno trasformarsi in salvezza.
Questa è la speranza che ci deve sostenere, ed è la speranza del cristiano: vale la pena ...»
BUON USO DEL TEMPO / VIGILANZA
«Quando avevo 17 anni ho letto una citazione che recitava: se vivi ogni giorno come se fosse l’ultimo, uno di questi giorni ci avrai azzeccato!»
Per gli anni successivi questa frase fece compagnia a Steve Jobs e spesso di domandava: «Se oggi fosse l’ultimo giorno della mia vita, vorrei fare quello che sto per fare oggi?... Ricordare che sarei potuto morire presto è stato lo strumento più utile che abbia mai trovato per aiutarmi nel fare le scelte importanti nella vita.»
Perché quasi tutto, tutte le aspettative esteriori, l’orgoglio o la paura e l’imbarazzo per il fallimento, sono cose che scivolano via di fronte alla morte, lasciando solamente ciò che è davvero importante. Bisogna essere sempre preparati e pensare che qualsiasi momento della nostra vita può essere l’istante dell’ultima lotta.
TEMPO DELL’AMORE
Matteo 25 31, 46 34Allora il re dirà a quelli che saranno alla sua destra: “Venite, benedetti del Padre mio, ricevete in eredità il regno preparato per voi fin dalla creazione del mondo, 35 perché ho avuto fame e mi avete dato da mangiare, ho avuto sete e mi avete dato da bere, ero straniero e mi avete accolto,...
Questo testo di Matteo, che si legge il 2 novembre, ci può aiutare a capire come vivere..
Il maestro ci anticipa come sarà l'esame. Quel giorno vi interrogherò su questo e su questo, ecc...
In questo modo sappiamo cosa è importante studiare. Scopriamo così che ciò che conta è l’amore. Che stiamo già vivendo, ma alle volte ci stanchiamo, e il Signore torna a ricordarcelo, .. .
Saremo interrogati sulla carità che saremo stati capaci di vivere, ma saremo interrogati dall'Amore!
LA SPERANZA DI MARIA
La morte del figlio non l’abbatte e la gioia della risurrezione le ridà energia. Speranza mai spenta. E diventa la Madre di quei figli che sono la famiglia di Cristo.
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