PENSIERI DI SAN JOSEMARÍA PER TUTTA LA SETTIMANA


1/NOVEMBRE “QUESTA È LA VOLONTÀ DI DIO: LA VOSTRA SANTIFICAZIONE” 

 Arriverai a essere santo se hai carità, se sai fare le cose che gli altri gradiscono e che non offendono Dio, anche se ti costano. (Forgia, 556) Voi e io facciamo parte della famiglia di Cristo, perché in lui Dio ci ha scelti prima della creazione del mondo, per essere santi e immacolati al suo cospetto nella carità, predestinandoci a essere suoi figli adottivi per opera di Gesù Cristo, secondo il beneplacito della sua volontà [Ef 1, 4-6]. La meta che vi propongo — o meglio, la meta che Dio indica a noi tutti — non è un miraggio o un ideale irraggiungibile: potrei portarvi molti esempi di gente della strada, come voi e come me, uomini e donne, che hanno incontrato Gesù che passa quasi in occulto [Gv 7,10] per i crocicchi apparentemente più usuali, e si sono decisi a seguirlo, abbracciando con amore la croce di ogni giorno [Cfr Mt 16,24]. (Amici di Dio, 2-4) 


 2/NOVEMBRE “PER NOI LA MORTE È VITA” 

Va' avanti, con allegria, con sforzo, anche se sei così poca cosa: un nulla! — Con Lui, nessuno al mondo ti fermerà. Pensa, inoltre, che tutto è buono per coloro che amano Dio: su questa terra, tutto si può aggiustare, tranne la morte; e per noi la morte è Vita. (Forgia, 1001) Se sei apostolo, la morte sarà per te una buona amica che ti facilita il cammino. (Cammino, 735) Non avere paura della morte. —Accettala, fin da ora, generosamente..., quando Dio vorrà..., come Dio vorrà..., dove Dio vorrà. —Non dubitare: essa verrà nel tempo, nel luogo e nel modo più opportuni..., inviata da tuo Padre-Dio. —Sia benvenuta nostra sorella morte! (Cammino, 739) Se non ci fosse altra vita che questa, sarebbe una burla crudele: ipocrisia, cattiveria, egoismo, tradimento. (Forgia, 1000). 


 3/NOVEMBRE “DOPO LA MORTE VI ACCOGLIERÀ L'AMORE” 

Che cosa meravigliosa quando il Padre ci dirà: Bene, servo buono e fedele: sei stato fedele nel poco, ti darò autorità su molto; prendi parte alla gioia del tuo padrone! [Mt 25,21]. Pieni di speranza! E questo il prodigio dell'anima contemplativa. Viviamo di Fede, di Speranza, d'Amore; e la Speranza è la nostra fortezza. Ricordate san Giovanni? Ho scritto a voi, giovani, perché siete forti e la parola di Dio dimora in voi e avete vinto il maligno [1 Gv 2, 14]. Dio ci incalza, per la giovinezza eterna della Chiesa e dell'umanità intera. Potete trasformare in realtà divina tutto ciò che è umano, come il re Mida trasformava in oro tutto ciò che toccava. Non dimenticatelo mai: dopo la morte vi accoglierà l'Amore. (Amici di Dio, nn. 221) 

 4/NOVEMBRE “ATTENDE IL NOSTRO AMORE DA QUASI DUEMILA ANNI” 

Il nostro Dio ha deciso di rimanere nel tabernacolo per essere nostro alimento, per darci forza, per divinizzarci, per dare efficacia al nostro lavoro e al nostro sforzo. Gesù è allo stesso tempo seminatore, seme e frutto della semina: è il Pane di vita eterna. (...) Attende il nostro amore da quasi duemila anni. È tanto, ma è poco, perché quando c'è amore il tempo vola. (...) È l'attesa di Dio, che ci ama, ci cerca, ci accetta come siamo: con i nostri limiti, i nostri egoismi, la nostra incostanza; e tuttavia capaci di scoprire il suo amore infinito e di darci a Lui interamente. (E' Gesù che passa, 151) 


 5/NOVEMBRE “DOBBIAMO AMARE LA SANTA MESSA” 

Non comprendo come si possa vivere cristianamente senza sentire il bisogno di un'amicizia costante con Gesù nella Parola e nel Pane, nella preghiera e nell'Eucaristia. Comprendo bene, invece, i vari modi in cui, lungo i secoli, le successive generazioni di fedeli hanno concretato la pietà eucaristica: alcune volte con pratiche collettive che esprimevano pubblicamente la loro fede, altre con atteggiamenti nascosti e silenziosi nella pace sacra del tempio o nell'intimità del cuore. Dobbiamo, anzitutto, amare la Santa Messa, che deve essere il centro della nostra giornata. Se si vive bene la Messa, come è possibile poi, per tutto il resto del giorno, non avere il pensiero in Dio, non aver la voglia di restare alla sua presenza per lavorare come Egli lavorava e amare come Egli amava? (E' Gesù che passa, nn. 154) 



 6/NOVEMBRE "GESÙ È RIMASTO NELL'EUCARISTIA PER AMORE..., PER TE" 

Gesù è rimasto nell'Eucaristia per amore..., per te. — È rimasto, pur sapendo come l'avrebbero ricevuto gli uomini..., e come lo ricevi tu. — È rimasto, affinché te ne cibi, affinché tu gli faccia visita e gli racconti le tue cose e, frequentandolo nell'orazione accanto al Tabernacolo e nella ricezione del Sacramento, ti innamori ogni giorno di più, e faccia in modo che altre anime — molte! — seguano lo stesso cammino. (Forgia, 887) 


 7/NOVEMBRE "ESSERE PORTATORI DI DIO IN TUTTI GLI AMBIENTI" 

Affinché questo nostro mondo proceda in un alveo cristiano — l'unico che valga la pena —, dobbiamo vivere un'amicizia leale verso gli uomini, basata previamente su un'amicizia leale verso Dio. (Forgia, 943) Spesso, sento la voglia di gridare all'orecchio di tante persone, uomini e donne che, negli uffici e nelle attività commerciali, nei giornali e alla tribuna, nelle scuole, nelle botteghe e nelle miniere e nei campi, protetti dalla vita interiore e dalla Comunione dei Santi, devono essere portatori di Dio in tutti gli ambienti, secondo l'insegnamento dell'Apostolo: “Glorificate Dio con la vostra vita e portatelo sempre con voi”. (Forgia, 945)

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