SOLLENITÁ DELL'IMMACOLATA CONCEZIONE.


Nella solennità dell’Immacolata Concezione della Vergine Maria la liturgia della Chiesa ci invita a meditare la commovente scena dell’Annunciazione. A san Josemaría piaceva entrare in essa, come in tutte le altre del Vangelo, per viverla da dentro, come un personaggio in più: “Non dimenticare, amico, che siamo bambini. La Signora dal dolce nome, Maria, è raccolta in preghiera. Tu puoi essere, in quella casa, quello che preferisci: un amico, un servitore, un curioso, un vicino... [1].

L’angelo Gabriele si rivolge a Maria: Jaire, kejaritoméne! – dice il testo greco. Il termine jaire è un saluto che letteralmente significa: “rallegrati”. ...

La parola jaire è legata in greco con járis (che significa “grazia”), perché la gioia è inseparabile dalla grazia. Maria “è stata abbondantemente oggetto della grazia” (v. 28), perché questo significa letteralmente il termine kejaritoméne, tradotto con “piena di grazia”. Dio l’aveva scelta per essere la madre di suo Figlio fatto uomo e, per questo, in vista dei meriti di Cristo, era stata preservata dal peccato originale dal momento del concepimento da parte dei suoi genitori.

Il Signore le annuncia che concepirà e darà alla luce un bambino, che porterà il nome di Gesù (vale a dire, Salvatore). Sarà il Messia promesso, quello che riceverà “il trono di Davide” e, ancor più, il “Figlio dell’Altissimo”, il “Figlio di Dio” vero. (...)

Maria, dicendo un semplice “sì” diventa la madre del Figlio di Dio fatto uomo. Benedetto XVI osserva che “i Padri della Chiesa a volte hanno espresso tutto questo dicendo che Maria avrebbe concepito attraverso l’udito, ovvero, mediante l’ascolto. Grazie alla sua obbedienza la parola è entrata in essa ed ella è diventata feconda”[3].

“Il mistero dell’Immacolata Concezione è fonte di luce interiore, di speranza e di conforto – diceva ancora Benedetto XVI in una occasione diversa –. In mezzo alle prove della vita e specialmente alle contraddizioni che l’uomo sperimenta dentro di sé e intorno a sé, Maria, Madre di Cristo, ci dice che la Grazia è più grande del peccato, che la misericordia di Dio è più potente del male e sa trasformarlo in bene. [...] Questa donna, la Vergine Maria, ha beneficiato in anticipo della morte redentrice del suo Figlio e fin dal concepimento è stata preservata dal contagio della colpa. Perciò, con il suo cuore immacolato, Lei ci dice: affidatevi a Gesù, Lui vi salva”[4].

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