TEMPO D'AVVENTO. UN'ATTESA FECONDA E ALLEGRA.
COME POSSIAMO CAMBIARE LA NOSTRA VITA CRISTIANA?
«Nel deserto preparate la via al Signore, spianate nella steppa la strada per il nostro Dio. Ogni valle sia innalzata, ogni monte e ogni colle siano abbassati; il terreno accidentato si trasformi in piano e quello scosceso in vallata» (Is 40, 3-4).
Le parole del profeta Isaia, il profeta dell'Avvento, ci invitano a disporci il meglio possibile per accogliere la grazia che il Signore ci vuole concedere.
Ci rendiamo conto che dovremmo migliorare in tante cose: nel nostro desiderio di pregare di più, di essere più sereni, capaci di sacrificio nel modo di lavorare, nella preoccupazione perchè le nostre relazioni, con gli altri, familiari, amici, colleghi, siano costruttive e riposanti.
Possiamo aspirare, con la grazia di Dio, a cambiare, anche se in passato siamo rimasti delusi, e ci sembra che sia troppo difficile: «Non ho mai apprezzato – scriveva san Josemaría – quelle biografie che ci presentano – con ingenuità, ma anche con carenza di dottrina – le imprese dei santi come se essi fossero stati confermati in grazia fin dal seno materno. Non è così. Le vere biografie degli eroi della fede sono come la nostra storia personale: lottavano e vincevano, lottavano e perdevano; e se perdevano, addolorati, ma non tristi, tornavano alla lotta»[San Josemaría, È Gesù che passa, n. 76.].
Per incontrare Gesù che viene, è necessario non fare mai tacere la vocina interiore che ci stimola a cambiare, che non si accontenta della mediocrità, che sa che ci può essere una vita diversa: "Svégliati, o uomo: per te Dio si è fatto uomo. «Svégliati, o tu che dormi, destati dai morti e Cristo ti illuminerà» (Ef 5, 14). Per te, dico, Dio si è fatto uomo. Saresti morto per sempre, se egli non fosse nato nel tempo. Non avrebbe liberato dal peccato la tua natura, se non avesse assunto una natura simile a quella del peccato. Una perpetua miseria ti avrebbe posseduto, se non fosse stata elargita questa misericordia. Non avresti riavuto la vita, se egli non si fosse incontrato con la tua stessa morte. Saresti venuto meno, se non ti avesse soccorso. Saresti perito, se non fosse venuto." (Sant'Agostino, discorso 185)
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