NOVENA ALL'IMMACOLATA. 3 DICEMBRE, COSA É LA DEVOZIONE ALLA MADONNA.



Di seguito ti propongo la lettura di una sintesi dell'articolo apparso sul sito "Opus Dei.org",  sulla "devozione alla Madonna", di cui hai il link a fine pagina.

La devozione, in generale, è un atto della virtù della religione. Si tratta, insieme all’orazione, di uno degli atti interiori di questa virtù”.
La devozione è un atto della volontà con il quale l’uomo si offre a Dio, si dona con sollecitudine al suo servizio. Tra gli atti esteriori della virtù della religione si trova, per esempio, tutto ciò che riguarda il culto”. 

Da principio la devozione era dovuta soltanto a Dio, e tuttavia a volte si parlava di devozione mariana, di persone che avevano molta devozione a questo o a quel santo, ecc. 

San Tommaso d’Aquino spiega che la devozione che si ha per i santi non ha termine in loro, ma è sempre diretta a Dio, in quanto nei suoi santi veneriamo in realtà Dio che li ha colmati di grazia e santità”. 

La devozione per Dio, quella verso la Madonna e i santi, si manifestano attraverso gli atti devozionali; per questo si è soliti distinguere fra devozione e devozioni. (...) 

Il Catechismo della Chiesa Cattolica, offre un’ottima sintesi sul culto della Madonna nel numero 971. Sulla base del Concilio Vaticano II e dell’Esortazione apostolica Marialis cultus, ricorda che la pietà mariana è un elemento intrinseco del culto cristiano; che lo speciale culto con il quale la si venera è essenzialmente differente dal culto di adorazione riservato alle Persone divine. Infine afferma che questo culto trova la sua espressione nelle feste liturgiche dedicate alla Madre di Dio e nella preghiera mariana come il Santo Rosario.(...) 

 La devozione verso la Santissima Vergine che, come abbiamo visto, ha radici tanto profonde nella vita della Chiesa, è ed è stata logicamente presente nel corso dei secoli nella vita dei suoi figli e di tante istituzioni ecclesiali. Per questo è naturale che sia presente anche nell’Opera e nella vita del suo Fondatore. 

San Josemaría affermava che l’Opus Dei era nato e cresciuto sotto il manto di Santa Maria. (...) Ricorreva alla Madonna tutte le volte che il Signore permetteva aspre contrarietà, come, ad esempio, nei primi anni ’50 del secolo scorso. Si era al culmine della “opposizione dei buoni”, che agivano pensando di fare un servizio a Dio... “Non sapendo a chi rivolgermi sulla terra, mi rivolsi, come sempre, al Cielo. Il 15 agosto 1951, dopo un viaggio – perché non dirlo? – penitente, feci a Loreto la consacrazione dell’Opus Dei al Cuore Dolcissimo di Maria”. (...) 

Tutta la vita di san Josemaría è piena del suo amore per la Vergine Santissima. Non voleva essere di esempio in nulla, salvo che nell’amore per la Madonna, che amava alla follia. L’intero arco della sua esistenza è pieno del suo amore per la Madonna e dell’amore della Madonna, in modo non meno evidente: dal giorno della sua guarigione per intercessione di nostra signora di Torreciudad, quando aveva due anni ed era stato dato per spacciato dai medici, fino al 26 giugno 1975 quando, pochi istanti dopo aver rivolto un saluto a una immagine della Vergine di Guadalupe nella stanza dove era solito lavorare, il Signore volle portarselo in Cielo. (...) 

“Ti consiglio – per concludere – di fare, se non l’hai ancora fatta, la tua esperienza personale dell’amore materno di Maria. Non basta sapere che Ella è Madre, considerarla tale, e parlare di Lei come tale. (...) “Ti assicuro che se ti avvierai su questo cammino, troverai subito tutto l’amore di Cristo: e ti vedrai inserito nella vita ineffabile di Dio Padre, di Dio Figlio, di Dio Spirito Santo. Troverai la forza di compiere fino in fondo la Volontà di Dio, ti riempirai di aneliti di servire tutti gli uomini. Sarai il cristiano che ogni tanto sogni di essere: pieno di opere di carità e di giustizia, felice e forte, comprensivo con gli altri ed esigente verso te stesso” (Amici di Dio, 293).

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