AMORIS LAETITIA, CAPITOLO III/1
capitolo terzo (PRIMA PARTE)
Il matrimonio nella vita e nell’insegnamento di Gesù
Il terzo capitolo è dedicato ad alcuni elementi essenziali dell’insegnamento della Chiesa circa il matrimonio e la famiglia. La presenza di questo capitolo è importante perché illustra in maniera sintetica in 30 paragrafi la vocazione alla famiglia secondo il Vangelo così come è stata recepita dalla Chiesa nel tempo, soprattutto sul tema della indissolubilità, della sacramentalità del matrimonio, della trasmissione della vita e della educazione dei figli.
AL p.58: tutta la formazione cristiana è prima di tutto l'approfondimento del kerygma ...
Queste parole ci ricordano che tutta la vita cristiana è annunciare (Kerigma) Cristo. Quindi ci ricordano che la “ricostruzione”, o la rifondazione dell’immagine e della visione che abbiamo del matrimonio, non deve partire innanzitutto da modelli “tradizionali” (così si è sempre fatto), ma dall'annuncio di Cristo. La catechesi sul matrimonio non può prescindere dall’annuncio della Morte e Resurrezione di Gesù. Che è una bella cosa, ma non può rimanere come enunciato “spirituale”, ma deve diventare cammino di vita, impresa molto impegnativa.
AL p.59: non si può neppure comprendere pienamente il mistero della famiglia cristiana se non alla luce dell'infinito amore del Padre, che si è manifestato in Cristo (cfr. nota 27)
Parliamo di matrimonio cristiano che coincide con il “matrimonio naturale". Per matrimonio naturale intendiamo quell’unione tra uomo e donna che sta “all’inizio”, quindi sta nell’atto creativo e nel progetto di Dio. E viene prima dell'Istituzione di qualunque organismo politico. Possiamo dire che ogni istituzione politica, storica e preistorica, si basa su questa unione.
Nei pp. 61-66, si mostra come nel Vangelo e nella vita di Gesù il tema del matrimonio sia presente e serve a ribadire alcuni fondamenti:
p.61: che è una cosa buona: «Il matrimonio sia rispettato da tutti e il letto nuziale sia senza macchia» (Eb 13,4). Tale dono di Dio include la sessualità: «Non rifiutatevi l’un l’altro» (1 Cor 7,5).
p. 62: riafferma l’indissolubilità e il progetto originario, come pienezza della rivelazione.
p. 63: l'alleanza sponsale viene ripresa come immagine della rivelazione dell'Amore di Cristo verso la sua Chiesa;
p. 64/65: le nozze di Cana evento iniziale della vita pubblica di Gesù; amico di famiglie; la Misericordia come ristabilimento dell’Alleanza perdonando donne “adultere”. Nascita in una famiglia con un padre e una madre (il Mistero del Natale e di Nazareth). L'Alleanza di amore e di fedeltà di Maria e Giuseppe come modello di ogni famiglia.
la famiglia nei documenti della chiesa
Gaudium et Spes: definisce il matrimonio come “comunità di vita e di amore”:
pp. 48-49: […]. Il “vero amore tra marito e moglie” (49) implica la mutua donazione di sé, include e integra la dimensione sessuale e l'affettività, corrispondendo al disegno divino.... Cristo Signore “viene incontro ai coniugi cristiani nel sacramento del matrimonio”
Questo riferimento alla Grazia e all'azione di Gesù toglie il matrimonio cristiano dallo schema prevalente della vita civile, dove è visto essenzialmente come contratto, come “base della società”, unione con diritti e doveri, così come si legge negli articoli del Codice civile. Va visto alla luce del Mistero dell'Incarnazione
Lumen Gentium, 11: Nell'incarnazione, Egli assume l’amore umano, lo purifica, lo porta a pienezza, e dona agli sposi, con il suo Spirito, la capacità di viverlo, pervadendo tutta la loro vita di fede, speranza e carità. In questo modo gli sposi sono come consacrati e, mediante una grazia propria, edificano il Corpo di Cristo e costituiscono una Chiesa domestica (p. 67 AL).
Come riportato nel p. 6di AL, Paolo VI nell’Humanae Vitae sottolinea:
il legame intrinseco tra amore coniugale e generazione della vita: “L’amore coniugale richiede dagli sposi che essi conoscano convenientemente la loro missione di paternità responsabile (...) L’esercizio responsabile della paternità implica dunque che i coniugi riconoscano i propri doveri verso Dio, verso se stessi, verso la famiglia e verso la società, in una giusta gerarchia dei valori» (n. 10).
San GPII ha dedicato molto spazio, nel suo magistero all'amore coniugale: vocazione all'amore dell'uomo e della donna. Ha chiamato la famiglia “via della Chiesa”. I coniugi nel loro reciproco amore sono chiamati alla santità.
Benedetto XVI evidenzia l'importanza dell'amore come principio di vita nella società e luogo in cui s'impara l'esperienza del bene comune (Caritas in Veritate).
Commenti