COMMENTO AL VANGELO DEL GIORNO.

           


          Lunedì della XXVI settimana delle ferie del Tempo Ordinario

Luca 9, 46- 50

In quel tempo, sorse una discussione tra loro, chi di essi fosse il più grande.

Allora Gesù, conoscendo il pensiero del loro cuore, prese un fanciullo, se lo mise vicino e disse:

«Chi accoglie questo fanciullo nel mio nome, accoglie me; e chi accoglie me, accoglie colui che mi ha mandato. Poiché chi è il più piccolo tra tutti voi, questi è grande». (...)

 

Sorse una discussione. Non promette nulla di buono. Una discussione nasce dal cuore. E’ qualcosa che stiamo già rimuginando dentro.

Una cosa che ci avvelena e ci conduce ad una vera e propria malattia: non essere considerati per quello che siamo! Paura di non essere valorizzati, di non essere ben apprezzati. Una discussione interiore su quanto noi siamo grandi e di quanto è ingiusto il mondo!

Una discussione interiore continua, che ci consuma.

Rimedio proposto dalla Sapienza Eterna. In due tempi:

a. accogliere un bambino. Ma accogliere un bambino per accogliere Gesù. Un bambino non è necessariamente un essere perfetto: può essere capriccioso e poco sincero e avere tanti altri difetti, ma ... è debole, è indifeso, è disarmato e si affida ad altri. Accogliere un bambino come se fosse Gesù, indifeso, di cui prenderci cura. Il più Grande che si fa piccolo. Accogliere il Padre.

b. Io che sono Grande mi faccio piccolo, se tu che sei piccolo e ti riconosci come tale, diventerai Grande. Accettarci per quello che siamo: bambini piccoli, figli di Dio.

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