COMMENTO AL VANGELO DEL GIORNO. VENERDÍ XXVI SETTIMANA T.O.


       

 Venerdì della XXVI settimana delle ferie del Tempo Ordinario

Luca 10,13-16: In quel tempo, Gesù disse: «Guai a te, Corazin, guai a te, Betsàida! Perché se in Tiro e Sidone fossero stati compiuti i miracoli compiuti tra voi, già da tempo si sarebbero convertiti vestendo il sacco e coprendosi di cenere.

Perciò nel giudizio Tiro e Sidone saranno trattate meno duramente di voi.

E tu, Cafarnao, sarai innalzata fino al cielo? Fino agli inferi sarai precipitata!

Chi ascolta voi ascolta me, chi disprezza voi disprezza me. E chi disprezza me disprezza colui che mi ha mandato».

 

In quanto cristiani, indegnamente, rappresentiamo Cristo. La Chiesa dovrebbe essere la sua immagine. Non sempre lo è, non sempre lo siamo.

Possiamo ora capire un po’ meglio queste parole secche e un po’ dure di Gesù.

Quando leggiamo il Vangelo dobbiamo leggerle come rivolte a noi. Se ci poniamo in ascolto, con questo convincimento, le parole di Gesù le possiamo intendere nel modo giusto:

Ti ho dato il potere di parlare a nome mio, e quindi chi ti disprezza, disprezza me. Ma se tu ti fai disprezzare perché solo in apparenza sei mio discepolo, non sono gli altri che mi disprezzano, ma sei tu, forse in modo inconsapevole, che m disprezzi.

Cerco di essere un buon “discepolo di Gesù”, sul serio? Mi muovo con benevolenza verso gli altri o sono geloso e invidioso? Vivo la carità attraverso un atteggiamento di servizio, per esempio in famiglia o nel mio lavoro. O sono egoista e pigro? Cerco di comprendere e scusare o invece diffamo e critico?

Con il nostro comportamento, se ci diciamo o pensiamo di essere cristiani, possiamo far amare o far disprezzare Cristo. Abbiamo una grande responsabilità

Oggi è la festa di santa Teresa di Lisieux, scoprì che la sua vocazione era “essere l’amore”:


«Compresi e conobbi che l'amore abbraccia in sé tutte le vocazioni, che l'amore é tutto, che si estende a tutti i tempi e a tutti i luoghi, in una parola, che l'amore è eterno.

Allora con somma gioia ed estasi dell'animo grida: O Gesù, mio amore, ho trovato finalmente la mia vocazione. La mia vocazione é l'amore. Si, ho trovato il mio posto nella Chiesa, e questo posto me lo hai dato tu, o mio Dio.»(santa Teresina, dall’Autobiografia)



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