AMORIS LAETITIA CAPITOLO SECONDO PARTE PRIMA.




capitolo secondo

la realtà e le sfide della famiglia (nn. 31 – 57)

A partire dal terreno biblico nel secondo capitolo il Papa considera la situazione attuale delle famiglie, tenendo «i piedi per terra» (AL 6), attingendo ampiamente alle Relazioni conclusive dei due Sinodi e analizzando le numerose sfide che la “famiglia”deve affrontare oggi: dal fenomeno migratorio alla negazione ideologica della differenza di sesso (“ideologia del gender”); dalla cultura del provvisorio alla mentalità antinatalista e all’impatto delle biotecnologie nel campo della procreazione; dalla mancanza di casa e di lavoro alla pornografia e all’abuso dei minori; dall’attenzione alle persone con disabilità, al rispetto degli anziani; dalla decostruzione giuridica della famiglia, alla violenza nei confronti delle donne. In questa analisi il Papa insiste sulla concretezza, che è una cifra fondamentale dell’Esortazione. E sono la concretezza e il realismo che pongono una sostanziale differenza tra «teorie» di interpretazione della realtà e «ideologie».

AL p. 31: Sono innumerevoli le analisi che si sono fatte sul matrimonio e la famiglia, sulle loro difficoltà e sfide attuali.

AL p.32: «Il cambiamento antropologico-culturale influenza oggi tutti gli aspetti della vita e richiede un approccio analitico e diversificato.[9] ... in ragione del quale gli individui sono meno sostenuti che in passato dalle strutture sociali nella loro vita affettiva e familiare»

Aggiungo qualche altro elemento alla base della crisi attuale: polarizzazione su lavoro e della carriera, urbanizzazione, costo della vita, stili e modelli di vita imposti dalla pubblicità, cinema e letteratura, crescita numerica della famiglia mononucleare, demonizzazione della maternità, pensiero debole, vivere al presente il futuro non interessa.

AL p. 33: (nella logica individulistica dei “diritti” la famiglia si trasforma) in un luogo di passaggio, al quale ci si rivolge quando pare conveniente per sé, o dove si va a reclamare diritti, mentre i vincoli rimangono abbandonati alla precarietà volubile dei desideri e delle circostanze

AL p. 34: (davanti la prospettiva del matrimonio) ... cresce il timore di essere catturati da una relazione che possa rimandare il soddisfacimento delle aspirazioni personali.

AL p.35: Come cristiani non possiamo rinunciare a proporre il matrimonio

(per adeguarci, per non contraddire, perché ci sembra una battaglia persa...)

---> L’alternativa però non è:

la denuncia retorica dei mali attuali, e neppure serve pretendere di imporre norme con la forza dell’autorità ... Ci è chiesto uno sforzo più responsabile e generoso, che consiste nel presentare le ragioni e le motivazioni per optare in favore del matrimonio e della famiglia.

AL p. 37: ... (come se, anche) senza motivare l’apertura alla grazia, avessimo già sostenuto a sufficienza le famiglie, consolidato il vincolo degli sposi e riempito di significato la loro vita insieme. Abbiamo difficoltà a presentare il matrimonio più come un cammino dinamico di crescita e realizzazione che come un peso da sopportare per tutta la vita. (...) Siamo chiamati a formare le coscienze, non a pretendere di sostituirle.

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