22 DICEMBRE SETTIMO GIORNO DELLA NOVENA DI NATALE.
magnificat
Lc 1,46-55 In quel tempo, Maria disse:
«L'anima mia magnifica il Signore e il mio spirito esulta in Dio, mio salvatore, perché ha guardato l'umiltà della sua serva. D'ora in poi tutte le generazioni mi chiameranno beata.
Grandi cose ha fatto per me l'Onnipotente e Santo è il suo nome; di generazione in generazione la sua misericordia per quelli che lo temono. (...)
Che cosa ci consiglia la nostra Madre? Oggi nel Vangelo la prima cosa che dice è: «L’anima mia magnifica il Signore» (Lc 1,46). Noi, abituati a sentire queste parole, forse non facciamo più caso al loro significato. Magnificare letteralmente significa “fare grande”, ingrandire. Maria “ingrandisce il Signore”: non i problemi, che pure non le mancavano in quel momento, ma il Signore. Quante volte, invece, noi ci lasciamo sovrastare dalle difficoltà e assorbire dalle paure! La Madonna no, perché mette Dio come prima grandezza della vita. Da qui scaturisce il Magnificat, da qui nasce la gioia: non dall’assenza dei problemi, che prima o poi arrivano, ma la gioia nasce dalla presenza di Dio che ci aiuta, che è vicino a noi. Perché Dio è grande. E soprattutto, Dio guarda ai piccoli. Noi siamo la sua debolezza di amore: Dio guarda e ama i piccoli. (Francesco, Angelus, 15 agosto 2020)
La gioia di Maria. Il segreto del Natale è la gioia. Ma da dove viene, dove la troviamo?
Tra i pastori che si recano alla capanna di Betlemme, ce n'era uno molto giovane e un po’ addormentato, Vanno a vedere quello che gli angeli hanno annunciato. Portano doni. Ma il piccolo pastorella non ha niente. È un po’ mortificata e si tiene in disparte, ma nella confusione si ritrova vicino a Maria, che indaffarata, cercando aiuto, depone tra le sue braccia il “Bambino”. “Egli è il dono”.
Il segreto di Maria è la causa della sua gioia.
C'è una canzone che dice: “E’ Natale, è Natale, a Natale si può dare di più, si può amare di più".
Amare non è fare. Non è agitarsi. Amare è desiderare di donarsi. Capaci di servire, lieti di servire.
Essere “dono” per gli altri.
“Un Natale per gli altri”
Essere come un dono gradito. Ma scoprendo e accettando che noi per primi abbiamo ricevuto un grande dono...
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