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AVVENTO, GIOVEDÍ DELLA PRIMA SETTIMANA.

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  Ti offro di seguito una riflessione che può aiutarti a vivere questo tempo di Avvento che è un tempo di "preparazione", di "attesa". Tutti noi aspettiamo che finisca la pandemia e si ritorni alla normalità, ma in realtà non aspettiamo nulla, è un'attesa "passiva" in cui può non succedere nulla e quando finirà sarà tutto come prima o quasi. L'Avvento, è l'attesa di qualcuno importante che mi verrà a trovare e io cerco di "preparami". E' un'attesa "attiva" in cui mi trasformo per vivere l'"Evento Atteso". Se vivrò così questo tempo di prova e di preparazione, alla fine sarà tutto diverso. Perchè io sarò cambiato. Ti trascrivo solo una delle meditazioni proposte per oggi, alla fine troverai un link per leggere anche le altre L’assuefazione e la tiepidezza «Non chiunque mi dice: “Signore, Signore”, entrerà nel Regno dei Cieli, ma colui che fa la volontà del Padre mio che è nei cieli» ( Mt  7, 21). Queste

AVVENTO MERCOLEDÍ DELLA PRIMA SETTIMANA.

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  Con la sua venuta il Signore dimostra il suo amore verso di noi Non voglio dire di più in questa prima domenica di Avvento in cui cominciamo a contare i giorni che ci avvicinano alla nascita del Salvatore. Abbiamo visto che cos'è la vocazione cristiana; abbiamo visto che il Signore ha fatto affidamento su di noi per portare anime alla santità, per avvicinarle a Sé, unirle alla Chiesa ed estendere il regno di Dio in tutti i cuori. Il Signore ci vuole disposti a donarci, fedeli, sensibili, innamorati. Ci vuole santi, totalmente suoi. Aprite gli occhi  — abbiamo letto nel Vangelo —  e levate il capo, perché la vostra redenzione è vicina  ( Lc  21, 28). Il tempo di Avvento è tempo di speranza. Tutto il panorama della vocazione cristiana, quell'unità di vita che ha come nerbo la presenza di Dio, nostro padre, può e deve divenire una realtà quotidiana. (É Gesù che passa, 11) «Vieni, Signore, non tardare» ( Liturgia delle Ore, mercoledì della I settimana di Avvento, ora nona, respon

AVVENTO SECONDO GIORNO PRIMA SETTIMANA.

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  Semplicità per comprendere gli insegnamenti di Dio «Ecco, viene il Signore nostro Dio con potenza grande, illuminerà gli occhi dei suoi servi» [2] . Questa promessa di sapienza per gli uomini si è compiuta con la venuta nel mondo di Gesù, sul quale ha riposato «lo spirito del Signore, spirito di sapienza e d’intelligenza, spirito di consiglio e di fortezza, spirito di conoscenza e di timore del Signore» ( Is  11, 2). Egli è sempre disposto a dialogare personalmente con ognuno di noi per istruirci, per guidarci, per incoraggiarci. Spesso Dio ci parla attraverso persone e situazioni, trasformando tutta la realtà della nostra vita in un luogo d’incontro con Lui. Se facciamo in modo di avere una vita contemplativa, in ogni avvenimento del quotidiano potremo scoprire la voce di Dio che ci cerca. In questo dialogo il Signore aspetta che noi ci rivolgiamo a Lui con fiducia perché illumini quello che non comprendiamo. Perciò, con semplicità, noi ci mettiamo alla sua presenza e gli esponiamo

VIVERE LA NOVENA DI PREPARAZIONE ALLA FESTA DELL'IMMACOLATA. SECONDO GIORNO.

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  MARIA REGINA Nell’Annunciazione san Gabriele le rivela che suo Figlio  regnerà per sempre sulla casa di Giacobbe e il suo regno non avrà fine  (Lc 1, 33). Sarà la madre di un figlio che, nello stesso istante del suo concepimento come uomo, è Re e Signore di tutte le cose; Ella, che lo darà alla luce, partecipa della sua regalità. La stessa cosa afferma santa Elisabetta, che, illuminata dallo Spirito Santo, confessa ad alta voce:  A che debbo che la madre del mio Signore venga a me?  (  Lc  1, 43). Anche san Giovanni evangelista, in una grandiosa visione dell’Apocalisse, descrive  una donna vestita di sole, con la luna sotto i suoi piedi e sul suo capo una corona di dodici stelle  (  Ap  12, 1). Secondo la liturgia e la tradizione della Chiesa, questa donna è Maria, che ha vinto con Cristo il dragone infernale ed è intronizzata come Regina dell’universo. Il popolo cristiano ha sempre confessato questa suprema gloria di Maria, partecipe della regalità di Cristo. Come Lui, la possiede p

VIVERE L'AVVENTO. L'ATTESA DELLA VENUTA DEL SALVATORE

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 LUNEDÍ DELLA PRIMA SETTIMANA.  MEDITAZIONE Imitare le persone che hanno conosciuto Gesù durante il suo passaggio qui in Terra per avvicinarci sempre di più a lui. Oggi prendiamo esempio dal centurione romano che un giorno a Cafarnao si avvicino al Maestro per chiedergli una grazia.  «Entrato [Gesù] in Cafarnao, gli venne incontro un centurione che lo scongiurava e diceva: “Signore, il mio servo è in casa, a letto, paralizzato e soffre terribilmente» ( Mt  8, 5-6).  La liturgia di oggi offre alla nostra considerazione questo episodio della vita del Signore. Quell’uomo buono, un gentile, soffre per la malattia di un servo del quale ha una grande stima. Vista l’amara impotenza che patisce per non essere in grado di aiutarlo, reagisce in maniera saggia e umile, piena di fede: va in cerca di Gesù e gli spiega con sincerità la causa della sua tristezza. Non è necessario che chieda nulla, gli basta esporre la sua situazione, aprirgli l’anima. Anche noi abbiamo le nostre difficoltà e le nostr

INIZIO DELL'AVVENTO

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COSA É L'AVVENTO? Cari fratelli e sorelle! La prima antifona di questa celebrazione vespertina si pone come apertura del  tempo di Avvento  e risuona come antifona dell’intero anno liturgico. Riascoltiamola: “Date l’annunzio ai popoli: Ecco, Dio viene, il nostro Salvatore”. All’inizio di un nuovo ciclo annuale, la liturgia invita la Chiesa a rinnovare il suo annuncio a tutte le genti e lo riassume in due parole: “ Dio viene “. Questa espressione così sintetica contiene una forza di suggestione sempre nuova. Fermiamoci un momento a riflettere: non viene usato il passato – Dio è venuto -, né il futuro – Dio verrà -, ma il presente: “Dio viene”. Si tratta, a ben vedere, di un presente continuo, cioè di un’azione sempre in atto: è avvenuta, avviene ora e avverrà ancora. In qualunque momento, “Dio viene”. Il verbo “venire” appare qui come un verbo “teologico”, addirittura “teologale”, perché dice qualcosa che riguarda la natura stessa di Dio. Annunciare che “Dio viene” equivale, pertant

PREPARAZIONE ALLA SOLENNITÁ DELL' IMMACOLATA. 29 NOVEMBRE INIZIO.

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preghiera di Papa Francesco all'Immacolata (p.za di Spagna 8.12.19) O Maria Immacolata, ci raduniamo ancora una volta intorno a te. Più andiamo avanti nella vita e più aumenta la nostra gratitudine a Dio per aver dato come madre a noi, che siamo peccatori, Te, che sei l’Immacolata. Tra tutti gli esseri umani, tu sei l’unica preservata dal peccato, in quanto madre di Gesù Agnello di Dio che toglie il peccato del mondo. Ma questo tuo singolare privilegio ti è stato dato per il bene di tutti noi, tuoi figli. Infatti, guardando te, noi vediamo la vittoria di Cristo, la vittoria dell’amore di Dio sul male: dove abbondava il peccato, cioè nel cuore umano, ha sovrabbondato la grazia, per la mite potenza del Sangue di Gesù. Tu, Madre, ci ricordi che noi siamo peccatori, ma non siamo più schiavi del peccato! Il tuo Figlio, con il suo Sacrificio, ha spezzato il dominio del male, ha vinto il mondo. Questo narra a tutte le generazioni il tuo cuore terso come cielo dove il vento ha dissolto ogn

SOLENNITÁ DI CRISTO RE

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 LA SOLENNITÁ DI CRISTO RE CONCLUDE  L'ANNO LITURGICO E CI INCORAGGIA A FARGLI POSTO NEL NOSTRO CUORE. É qui, nel nostro cuore che Gesù vuole regnare e costruire il suo Regno di Pace: il regno di Dio è dentro di voi. Per comprendere e meditare a fondo questa realtà, l'attesa del ritorno di Cristo, Re dell'Universo,  allego il messaggio che il prelato dell'Opera ha scritto per questa occasione: Per leggere il messaggio Allego anche una meditazione di commento al Vangelo che si legge nella Messa della Solennità di Cristo Re! per leggere lil commento al Vangelo

MEDITAZIONE SULLA MORTE MENTRE COMMEMORIAMO TUTTI I FEDELI DEFUNTI.

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  COMMEMORAZIONE DEI FEDELI DEFUNTI:  SPERANZA  Libro di Isaia 25,6-9. Preparerà il Signore degli eserciti per tutti i popoli, su questo monte, un banchetto di grasse vivande, un banchetto di vini eccellenti, di cibi succulenti, di vini raffinati.  E’ una delle letture delle Messe del 2 novembre.  Un po’ diversa dall'atmosfera triste e sentimentale che caratterizza questo giorno. Un canto alla Speranza, un quadro invitante all'incontro con il Signore. La vita eterna, la "nuova vita" é spesso paragonata ad un "banchetto" Isaia parla in un momento tragico di Israele.  Non è solo un invito alla speranza per Israele, ma anticipa la speranza per tutti. La speranza di un’altra vita, che non mi porta a svalorizzare questa, ma la illumina maggiormente.  Posso vivere come se io fossi in un tunnel, e non sapessi dove sbuca e se ci sarà mai un’uscita. Se io so con certezza che quel tunnel sbuca alla luce e alla volte la vita é un tunnel buio, so che ha comunque un sen

SUFFRAGI E PREGHIERE PER I DEFUNTI. 2 NOVEMBRE 2020

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LA PREGHIERA PER I DEFUNTI  Il deposito infinito dei meriti di Gesù che la Chiesa amministra, possono essere applicati anche a tutti i defunti.  Lutero non era tanto contrario ai suffragi e alle indulgenze, ma contestava che la Chiesa avesse questo potere. Potere di legare e sciogliere, che Gesù dette a Pietro: "Ti darò le chiavi del Regno dei Cieli; tutto ciò che avrai legato sulla terra resterà legato nei cieli e tutto ciò che avrai sciolto sulla terra resterà sciolto nei cieli" ( Mt, 16, 19). Come spiega bene san Paolo: “Ora io sono lieto nelle sofferenze che sopporto per voi e do compimento a ciò che, dei patimenti di Cristo, manca nella mia carne, a favore del suo corpo che è la Chiesa (Lettera ai Colossesi 1, 24) e “Tutto infatti egli ha messo sotto i suoi piedi e lo ha dato alla Chiesa come capo su tutte le cose: essa è il corpo di lui, (lettera agli Efesini 1, 22-23a).   I suffragi per i defunti consistono nell’applicazione di preghiere, indulgenze, opere buone alle

SOLENNITÁ DI TUTTI I SANTI

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  LA PORTA STRETTA  Luca 13,22-30: In quel tempo, Gesù passava per città e villaggi, insegnando, mentre era in cammino verso Gerusalemme. Un tale gli chiese: «Signore, sono pochi quelli che si salvano?». Rispose: «Sforzatevi di entrare per la porta stretta, perché molti, vi dico, cercheranno di entrarvi, ma non ci riusciranno.»   Questo testo da l’impressione di “un’ultima chiamata”. Dai forza entrate da dietro, forse ce la fate. Ma affrettatevi. Quanti si salvano? Il 50%? Non ti preoccupare di quanti si salvano, preoccupati di te stesso, affrettati. Il Signore ci vuol mettere angoscia? o non piuttosto toglierci false sicurezze. Ma ti ricordi di me, ho una zia suora,  sono amico di tizio, ho pregato tanto, ecc.. Ma egli vi risponderà: Non vi conosco, non so di dove siete.  TUTTI I SANTI  Non siamo soli. Una moltitudine immensa. Che hanno seguito l’Agnello. Ci indicano il cammino. Attraversare la porta. Cominciamo fin da ora a chiedere allo Spirito Santo di prepararci a comprendere ogni

CARLO ACUTIS BEATO. BREVE BIOGRAFIA PER CONOSCERLO

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  CARLO ACUTIS E LE SUE PAROLE DI VITA Mi sono avvicinato alla figura del nuovo beato, alcuni anni fa, quando si iniziava a parlare di questo quindicenne morto nel 2006 in  fama di santità e di cui si erano giá raccolte testimonianze per iniziare il processo di beatificazione terminato ieri, 11 ottobre 2020 ad Assisi. Carlo Acutis risveglia in chi si avvicina alla sua biografia,   la ricerca di armonia : la vita può essere breve ed è per tutti fragile, ma va vissuta nella sua pienezza senza sprecarla.   Ripeteva: «Non io ma Dio» per indicare una vita che si de-centrava, usciva da sè per incontrare l’ Altro. Insomma essere se stessi davanti al proprio creatore e Signore.   Gli piaceva ripetere: «Tutti nascono come degli originali, ma molti muoiono come fotocopie». E ancora: «La tristezza è lo sguardo rivolto verso se stessi, la felicità è lo sguardo rivolto verso Dio». Si domandava: «Perché gli uomini si preoccupano tanto della bellezza del proprio corpo e non si preoccupano invece dell

2 OTTOBRE 2020, 92° ANNIVERSARIO DELLA FONDAZIONE DELL'OPUS DEI

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Domani 2 ottobre, festa degli Angeli Custodi, ricorre il 92° anniversario della Fondazione dell'Opus Dei, vorrei farti partecipe di questo evento. In questo giorno, nel 1928, a Madrid, san Josemaría Esrivá, quando aveva 26 anni vide, di una visione intellettuale come specificò successivamente, l'essenza di ciò che il Signore voleva da lui e che già da tempo presagiva.   Chiamato il "Santo Patrono del quotidiano", San Josemaría era convinto che le circostanze della vita ordinaria non siano un ostacolo sulla via della perfezione cristiana.  Il fondatore dell’Opus Dei aveva una convinzione, presente in tutti i suoi scritti: la santità a cui viene chiamato il cristiano “qualunque” non è una santità di "seconda categoria", ma è un invito a diventare un vero “contemplativo in mezzo al mondo”.   Ecco, in sintesi, alcuni tratti più caratteristici dello spirito dell' Opus Dei:   Amare la realtà in cui ci pone la nostra vita nelle circostanze concrete di ogni gio

IN OCCASIONE DELL'ANNIVERSARIO DELLA CANONIZZAZIONE DI SAN JOSEMARÍA: PICCOLE PERLE DEL SUO SPIRITO.

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 COSA È IL PIANO DI VITA Un padre che doveva accudire al figlio piccolo, avendo cose da fare, penso bene di improvvisare un "puzzle" che tenesse occupato il piccolo. Prese un giornale dove era stampato il Mappamondo, lo taglio con la forbice in tanti pezzetti regolari e lasciò il figlio a sbrigarsela da solo. Dopo un po' il bambino torno con il puzzle completo. Il padre rimase sorpreso e chiese come aveva fatto. Il bambino disse che non aveva idea di cosa fosse il mappamondo, ma avevo visto che dietro c'era il ritratto di un uomo e quello aveva idea di come fosse fatto e quindi partendo da ciò che conosceva e gli era familiare, riuscì anche a ricomporre la "mappa del mondo"!  Noi siamo come quel bambino, nostro Padre ci chiama ad essere "santi", ma noi non abbiamo idea di cosa è e come possiamo raggiungerla. Non ci aiuta sapere che la santità è la pienezza della carità, o che consiste nel seguire Gesù da vicino. Non abbiamo idea di cosa vogliono di

FESTA DELL'ESALTAZIONE DELLA SANTA CROCE BREVE MEDITAZIONE

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  14 settembre   esaltazione della santa croce Giovanni 3,13-17. In quel tempo Gesù disse a Nicodemo: «Nessuno è mai salito al cielo, fuorchè il Figlio dell'uomo che è disceso dal cielo. E come Mosè innalzò il serpente nel deserto, così bisogna che sia innalzato il Figlio dell'uomo, perché chiunque crede in lui abbia la vita eterna». Dio infatti ha tanto amato il mondo da dare il suo Figlio unigenito, perché chiunque crede in lui non muoia, ma abbia la vita eterna. Dio non ha mandato il Figlio nel mondo per giudicare il mondo, ma perché il mondo si salvi per mezzo di lui.   Stravaganti questi cristiani; mentre nel mondo si esaltano i calciatori e le belle donne, il denaro e i successi, loro esaltano uno strumento di morte. Si appassionano a uno tra i patiboli più cruenti della storia.   Quando tempo fa lessi queste parole mi colpirono e mi sono tornate in mente visitando le catacombe di san Sebastiano. La guida ci stava spiegando che tra i i numerosi simboli che contraddistingu

8 SETTEMBRE COMPLEANNO DELLA MADONNA

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             Natività di Maria vangelo del giorno Matteo 1,1-16.18-23; Essa partorirà un figlio e tu lo chiamerai Gesù: egli infatti salverà il suo popolo dai suoi peccati».... Tutto questo avvenne perché si adempisse ciò che era stato detto dal Signore per mezzo del profeta:  "Ecco, la vergine concepirà e partorirà un figlio che sarà chiamato Emmanuele", che significa "Dio con noi". Un avvenimento che passa inosservato. Non se ne tiene conto. Il vangelo che leggiamo nella Messa di oggi si riferisce alla nascita di Gesù. Perché?: “il vero significato e il fine di questo evento è, l'incarnazione del Verbo. Infatti Maria nasce, viene allattata e cresciuta per essere la Madre del Re dei secoli, di Dio (sant’Andrea di Creta)” l’umile serva Se la gloria della nascita di Maria va vista nella gloria del Figlio, non c’è dubbio che il meraviglioso di questa nascita non è in ciò che narrano con dovizia di particolari e con ingenuità gli scritti apocrifi sull'infanzia